lunedì 30 giugno 2014

Le leggende del bosco di Orino

Nel bosco di Orino, un piccolo borgo in provincia di Varese, sorge, su uno sperone roccioso, una fortezza avvolta da un alone di mistero e leggenda. Conosciuta anche come Rocca di Arian, viene nominata per la prima volta all'interno di un documento del 1176, nonostante sia sicuramente più antica.
Nei pressi della rocca si trova un antico castagno, di fianco al quale in molti affermano di aver visto il fantasma di una donna. Si tratta di Ada, moglie bella ma infedele del nobile Marchione. La coppia visse qui verso la prima metà del '500, epoca in cui la rocca fu militarmente occupata dalle truppe lanzichenecche svizzere (di cui Marchione faceva parte). Ada non era mai riuscita ad accettare il matrimonio combinatole dalla famiglia, tanto che iniziò ad avere relazioni clandestine, protetta nel suo segreto dal fratello Francesco. Quando, però, Marchione se ne accorse, la sua vendetta fu tremenda: fece rinchiudere i due fratelli in due celle separate all'interno della torre della rocca. Ada venne uccisa, gettata in una botola irta di punte affilate, mentre Francesco morì di fame e di stenti, dimenticato da tutti, dal momento che nel medesimo periodo Marchione fu ucciso a seguito di una sommossa dei lanzichenecchi di Melegnano. 
Anche il fantasma di Francesco, comunque, pare aggirarsi nottetempo tra le mura della rocca ed il bosco circostante, foriero di cattive notizie e sventura.
Il bosco di Orino non è comunque esente da altri tipi di apparizioni: quando nel IV secolo d.C. gli Ariani si rifugiarono nella fortezza dopo che la loro dottrina venne condannata dal vescovo Ambrogio. Il loro breve soggiorno fu interrotto non solo dall'arrivo dell'esercito ambrosiano, ma anche dall'apparizione di San Lorenzo completamente avvolto dalle fiamme.
Proprio in seguito a questo prodigio, gli abitanti di Orino decisero di erigere una chiesa dedicata al santo. 
La rocca è attualmente di proprietà della signora Piera Vedani Mascioni, la quale si sta occupando della ristrutturazione atta alla valorizzazione e salvaguardia di questo patrimonio storico ed artistico.

Monica Taddia
Foto tratta dal sito www.icastelli.it

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