martedì 13 maggio 2014

Il tesoro della gatta

Costruito nel XVI secolo dall'architetto Giacomo Della Porta, Palazzo Grazioli si colloca in via del Plebiscito a Roma, ad angolo con piazza Grazioli. Questa piazza, in tempi meno recenti, era chiamata proprio della Gatta, per la statua posta all'angolo tra due cornicioni del primo piano dell'edificio. 
La statua in marmo ha più di duemila anni, ed è parte di una serie di reperti provenienti dal vicino tempio di Iside, il più importante di Roma legato al culto egizio: l'Iseo Campense. Si tratta quindi di una statua votiva, assolutamente originale. Una sua fedele riproduzione è conservata nella guardiola della portineria del palazzo.
Diverse leggende avvolgono il vero motivo per cui la statua sia stata collocata proprio in quel punto e non altrove. La più famosa narra che gli occhi della gatta fissino verso la direzione in cui sarebbe nascosto un tesoro. Che tuttavia, nonostante numerose ricerche, non è mai stato ritrovato. 
Secondo altri, invece, si tratterebbe di un omaggio rivolto alla generosità di una gatta randagia. Esistono due varianti della stessa leggenda. Nella prima si narra di una gatta che, camminando sul cornicione del palazzo, si accorse di un bambino, in strada, preda di un imminente pericolo. Iniziò quindi a miagolare il più forte possibile, in modo da richiamare l'attenzione della madre che, fortunatamente, riuscì ad accorgersi di ciò che stava succedendo. 
Nella seconda variante, invece, la gatta stava camminando, una notte, sul cornicione, e dall'alto vide che in città stava propagandosi un enorme incendio. Anche in questo caso fu proprio miagolando che, svegliando gli abitanti delle case circostanti, venne scongiurata una tragedia. 
La statua sarebbe stata collocata, a seguito di uno di questi due episodi, ad onore e ringraziamento del generoso animale.

© Monica Taddia

Foto tratta da www.turismoroma.it

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