Il primo film
della giovane videomaker Flavia Cantini è realtà.
“Masche” è un
film indipendente di 53 minuti e si propone a quanti vogliano riscoprire storie
del passato, aspetti del folklore locale ormai perduti, a chi voglia compiere
un “salto indietro nel tempo” e vedere, con occhi curiosi, un 1890 popolato da
personaggi e vicende misteriose ma raccontate come vere dagli anziani del
Piemonte e dell’entroterra ligure.
Ecco la trama
del film: “Ogni luogo ha il suo patrimonio di mistero e racconta di donne e
uomini con poteri speciali (sia malefici che guaritori), di leggende, di fatti
inspiegabili razionalmente.
Nelle antiche
campagne piemontesi figure leggendarie (o reali?) erano le Masche, donne,
ma anche uomini, con un particolare potere in grado di soggiogare i malcapitati
che non potevano rendersene conto, un’energia per cui bastava un loro sguardo
per fermare macchine agricole, far impazzire animali, far ammalare la gente e
cose simili.
Negli anni
Sessanta, un gruppo di amici e familiari si riunisce in campagna per un allegro
pomeriggio in compagnia.
Alla fine del
pranzo, i bambini chiedono con entusiasmo a un’ anziana del gruppo di
raccontare una delle sue “storie del mistero”, storie dei tempi passati.
Bianca propone
due storie che sentiva narrare durante quand’era bambina e che, a detta sua,
rievocano fatti realmente accaduti tanti e tanti anni prima.
Una storia di
Masche, la storia della Masca innamorata, una storia
che aveva coinvolto la famiglia di suo padre “Pensate, una Masca voleva
nientemeno che sposare mio padre!”
Chiude gli
occhi, comincia a ricordare, tutti ascoltano in silenzio e la vicenda si
materializza, la Masca Dulcidia si invaghisce del giovane Remo, ma riuscirà nel
suo intento?
Ancora,
esistevano anche misteriosi guaritori in grado di sanare malattie con antichi
riti gelosamente custoditi. E noi lo vedremo davvero.
La telecamera
torna indietro nel tempo, cerca per noi le storie narrate dall’anziana signora
e le ripropone, vive e reali, a noi spettatori odierni che, altrimenti, non
avremmo mai avuto occasione di vedere quelle realtà misteriose del secolo
passato”.
.
Perché è nato
questo breve film? “Per recuperare e riportare alla ribalta un’antica realtà o
leggenda delle campagne, per far conoscere al pubblico di oggi (che
difficilmente ha modo di sentirne parlare) una parte importante di patrimonio
culturale e di folklore locale che rischia di cadere nell’oblio e di essere
dimenticato. Ho voluto rispolverare la fine di un’epoca che si situa tra la
fine dell’Ottocento e gli anni Quaranta circa del Novecento, trasmettere
attraverso il video la figura della Masca piemontese, rendere vive, sotto gli occhi degli spettatori
odierni, situazioni misteriose all’ordine del giorno nelle campagne del secolo
scorso. Masche vuole essere l'avvio
di un recupero, in chiave audiovisiva, di realtà ormai lontane ma accadute
nelle nostre campagne, aspetti che magari oggi possono far sorridere ma che
sarebbe un gran peccato non poter più ricordare tra vent’anni.
Nella mia ricerca audiovisiva, ho scelto di perseguire il filone della riscoperta di tradizioni e realtà di una volta perchè sono una grande appassionata di queste tematiche e credo che, chi più chi meno, ogni luogo e/o persona conservi qualcosa che vale la pena di tramandare.
Nella mia ricerca audiovisiva, ho scelto di perseguire il filone della riscoperta di tradizioni e realtà di una volta perchè sono una grande appassionata di queste tematiche e credo che, chi più chi meno, ogni luogo e/o persona conservi qualcosa che vale la pena di tramandare.
E trovo
magnifica la possibilità che ci dà il mezzo video: possiamo davvero vedere,
seppur interpretati, fatti e realtà di cui ci restano soltanto testimonianze
orali o scritte.
Io regista,
anche se poco più che ventenne, ho sempre sentito narrare in famiglia episodi
legati alla Masca piemontese, fatti accaduti ai miei avi, e ho scoperto un
grande interesse per tali tematiche e sentito la necessità di farli vivere
sotto l’occhio della macchina da presa.
Flavia Cantini
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