Apriamo con questo articolo una rubrica speciale estiva dedicata al
Salento e ai suoi misteri e che ci terrà compagnia per qualche
"puntata". Cominciamo il nostro viaggio partendo da Parabita (LE),
paese dell'entroterra salentino, situato a pochi km dal Mar Ionio e dal
patrimonio artistico ricco di elementi barocchi.
E' proprio su uno di questi palazzi barocchi che vogliamo soffermarci,
Palazzo Arditi, noto anche come "Casa del Diavolo". Costruito agli
inizi del XVII secolo, si trova nel centro storico del paese, ad angolo tra via
De Ramis e via Bixio. E’ uno dei più antichi di Parabita, costruito -pare-
sulle fondamenta di un edificio del Trecento, ed attualmente non possibile
visitarlo. Si trova comunque in un ottimo stato di conservazione, tanto che in
tempi recenti è addirittura stato messo in vendita: chissà se riuscirà a
trovare un acquirente?
Cio' che particolarmente colpisce di questo palazzo è la presenza di un
volto demoniaco. Si trova raffigurato su una delle pareti d'angolo del balcone
posto al secondo piano. Pare che, durante la costruzione, ogni volta che gli
operai tentavano di unire i due bracci della balconata, questa crollasse
misteriosamente nonostante tutti i possibili accorgimenti. Ogni volta che i muratori poggiavano le mensole, arrivati a quella d'angolo, questa cadeva senza alcuna spiegazione logica. Per questo motivo il
capo-mastro, dopo aver definito il fatto come un'autentica “opera tu tiaulu”
(opera del diavolo), prese la decisione di riprodurne le fattezze, in modo da
assicurarsene la "protezione". L’espediente funzionò: la balconata
potè essere completata senza ulteriori intoppi. In compenso, a Parabita, è
rimasta in uso l’esclamazione “E’ opera tu tiaulu!” riferita a qualcosa che
proprio non ne vuole sapere di riuscire o funzionare.
Il misterioso volto è, in realtà, uno dei tipici “mascheroni” che
venivano utilizzati nell’architettura barocca, spesso proprio a supporto dei balconi, non solo a scopo ornamentale, ma anche in qualità di elementi apotropaici, atti quindi a tenere lontane le
negatività all’interno dell’edificio. Altri edifici che presentano questo tipo d'espediente, in Italia, sono ad esempio Palazzo Cosentini a Ragusa e il Mastio della Cittadella a Torino.
© Monica Taddia - Grazie a Maria di Parabita per l'aiuto!
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