Villa Favorita, conosiuta anche come Villa Ricotti, si trova sulla sommità di una collina, nella zona della
Baraccola (frazione Candia),nell'odierna Via Zuccarini, al civico n.15.
Recentemente è stata ristrutturata e adibita a sede dell'Istao (Istituto
Adriano Olivetti), una delle più anziane scuole manageriali della
nostra penisola.
Il conte Luigi Ricotti, discendente di un'illustre
famiglia di commercianti d'armi anconetani, la fece costruire in qualità
di "casa di villeggiatura" tra il XVII e il XIX secolo. Proprio per il
nome del suo costruttore, la costruzione è conosciuta popolarmente come
Villa Ricotti.
Sorge all'interno di una vasta proprietà agricola e,
in passato, è stata teatro di avvenimenti storici moltoimportanti, tra i
tanti ricordiamo l'incontro tra il delegato dell'esercito piemontese
Fanti e il francese Lamoricière dopo la battaglia di Castelfidardo,
quando la città di Ancona venne liberata e ammessa al Regno d'Italia.
Secondo la leggenda, un giorno, durante un vaggio in carrozza, il conte e
il suo servo vennero colti all'improvviso da un violento temporale che
causò molti allagamenti nella zona circostante.
Nonostante il servo
avesse cercato in tutti i modi di convincerlo a cercare riparo da
qualche parte, il conte non ne volle sapere, e rispondendo con il suo
celebre motto "Avanti, si vada" lo costrinse a proseguire. Fu proprio
quel giorno che il motto gli fu fatale: i due, infatti, morirono annegati.
Dopo l'abbandono, la Villa iniziò a
ricoprirsi di un alone di mistero, tanto che tutte le persone che
tentarono di entrare o avvicinarsi ebbero sempre strane sensazioni. Si
racconta di un ragazzo che, dopo esservi entrato, venne colto da un
malore e svenne, oppure di altre persone che giurano di aver visto dei
volti riflessi sui vetri. C'è chi pensa che lì intorno ci si aggirasse
un vampiro.. ipotesi poco plausibile e probabilmente inventata di sana
pianta dopo il boom di Twilight..
Una curiosità: prima di essere
ristrutturata, nel 1972, vi vennero girate alcune scene del film "La
prima notte di quiete" di Valerio Zurlini.
©Monica Taddia
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