giovedì 21 marzo 2013

Villa Favorita

Villa Favorita, conosiuta anche come Villa Ricotti, si trova sulla sommità di una collina, nella zona della Baraccola (frazione Candia),nell'odierna Via Zuccarini, al civico n.15. Recentemente è stata ristrutturata e adibita a sede dell'Istao (Istituto Adriano Olivetti), una delle più anziane scuole manageriali della nostra penisola.

Il conte Luigi Ricotti, discendente di un'illustre famiglia di commercianti d'armi anconetani, la fece costruire in qualità di "casa di villeggiatura" tra il XVII e il XIX secolo. Proprio per il nome del suo costruttore, la costruzione è conosciuta popolarmente come Villa Ricotti.
Sorge all'interno di una vasta proprietà agricola e, in passato, è stata teatro di avvenimenti storici moltoimportanti, tra i tanti ricordiamo l'incontro tra il delegato dell'esercito piemontese Fanti e il francese Lamoricière dopo la battaglia di Castelfidardo, quando la città di Ancona venne liberata e ammessa al Regno d'Italia. Secondo la leggenda, un giorno, durante un vaggio in carrozza, il conte e il suo servo vennero colti all'improvviso da un violento temporale che causò molti allagamenti nella zona circostante.
Nonostante il servo avesse cercato in tutti i modi di convincerlo a cercare riparo da qualche parte, il conte non ne volle sapere, e rispondendo con il suo celebre motto "Avanti, si vada" lo costrinse a proseguire. Fu proprio quel giorno che il motto gli fu fatale: i due, infatti, morirono annegati.

Dopo l'abbandono, la Villa iniziò a ricoprirsi di un alone di mistero, tanto che tutte le persone che tentarono di entrare o avvicinarsi ebbero sempre strane sensazioni. Si racconta di un ragazzo che, dopo esservi entrato, venne colto da un malore e svenne, oppure di altre persone che giurano di aver visto dei volti riflessi sui vetri. C'è chi pensa che lì intorno ci si aggirasse un vampiro.. ipotesi poco plausibile e probabilmente inventata di sana pianta dopo il boom di Twilight..

Una curiosità: prima di essere ristrutturata, nel 1972, vi vennero girate alcune scene del film "La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini. 

©Monica Taddia

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