mercoledì 20 marzo 2013

Santa Lucia da Siracusa

Era una giovane promessa sposa quando Santa Lucia si recò a Catania sulla tomba di Sant'Agata per chiedere una grazia a favore della mamma malata. La madre guarì e Lucia pronunciò allora il voto di verginità, annullando il futuro matrimonio per dedicarsi interamente agli altri. Il fidanzato, però, non volle accettare la sua scelta e, offeso per essere stato rifiutato, denunciò Lucia all'autorità romana.

Quello era il periodo della persecuzione di Diocleziano e i cristiani venivano arrestati e giustiziati. Il proconsole Pascasio la condannò a essere rinchiusa in un bordello per essere violentata, ma nessuno riuscì a spostare Lucia dal luogo in cui si trovava. I soldati non ruscivano a smuoverla di un millimetro.
Provarono anche a legarla con funi e farla poi trainare da una coppia di buoi ma tutto fu inutile. Di fronte a questo prodigio, Pascasio ordinò che Lucia fosse cosparsa di pece bollente e poi arsa viva. Ma le fiamme si ritraevano e non sfioravano il corpo della ragazza. Folle di rabbia, il proconsole le tagliò la testa con la spada. Prima di essere uccisa le vennero strappati gli occhi. Per questo motivo si ritiene che la Santa sia la protettrice delle malattie oculari e dei ciechi. 
© Monica Taddia

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