Era una giovane promessa sposa quando
Santa Lucia si recò a Catania sulla tomba di Sant'Agata per chiedere una
grazia a favore della mamma malata. La madre guarì e Lucia pronunciò
allora il voto di verginità, annullando il futuro matrimonio per
dedicarsi interamente agli altri. Il fidanzato, però, non volle
accettare la sua scelta e, offeso per essere stato rifiutato, denunciò
Lucia all'autorità romana.
Quello era il periodo della persecuzione di Diocleziano e i cristiani venivano arrestati e giustiziati. Il proconsole Pascasio la condannò a essere rinchiusa in un bordello per essere violentata, ma nessuno riuscì a spostare Lucia dal luogo in cui si trovava. I soldati non ruscivano a smuoverla di un millimetro.
Quello era il periodo della persecuzione di Diocleziano e i cristiani venivano arrestati e giustiziati. Il proconsole Pascasio la condannò a essere rinchiusa in un bordello per essere violentata, ma nessuno riuscì a spostare Lucia dal luogo in cui si trovava. I soldati non ruscivano a smuoverla di un millimetro.
Provarono anche a legarla con funi e
farla poi trainare da una coppia di buoi ma tutto fu inutile. Di fronte a
questo prodigio, Pascasio ordinò che Lucia fosse cosparsa di pece
bollente e poi arsa viva. Ma le fiamme si ritraevano e non sfioravano il
corpo della ragazza. Folle di rabbia, il proconsole le tagliò la testa
con la spada. Prima di essere uccisa le vennero strappati gli occhi. Per
questo motivo si ritiene che la Santa sia la protettrice delle malattie
oculari e dei ciechi.
© Monica Taddia
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