Ovvero Sandrone e Fagiolino... Sono due tra le maschere tipiche della zona emiliana, in particolar modo tra Modena e Bologna (ma notissimi anche nell'alto ferrarese).
Sandrone è la maschera del Ducato di Modena, viene creata verso la fine del Settecento nella baracca d Luigi Campogalliani.
Il suo nome è Alessandro, per gli amici Sandrone (Sandrón Paviròn dal bosch ed satta da Modna.)
E' il classico prototipo del contadino ignorante ma con buon senso da vendere e parecchia furbizia: si trova perfettamente a suo agio nel suo mondo campestre, ma in ambiti diversi non fa altro che combinare pasticci, suscitando l'ilarità di chi gli sta attorno.
Il suo nome è Alessandro, per gli amici Sandrone (Sandrón Paviròn dal bosch ed satta da Modna.)
E' il classico prototipo del contadino ignorante ma con buon senso da vendere e parecchia furbizia: si trova perfettamente a suo agio nel suo mondo campestre, ma in ambiti diversi non fa altro che combinare pasticci, suscitando l'ilarità di chi gli sta attorno.
Anche l'aspetto è tipico dei vecchi
contadini benestanti del XVIII secolo: voce grossa, faccione grosso e
bitorzoluto, naso rosso e due bei dentoni che gli spuntano dalla bocca.
Solamente due volte Sandrone esce
dalle baracche dei burattini: la prima con la famiglia Maletti e la
seconda con la famiglia Rame, quando si reca in Emilia.
Fagiolino Fanfani, creato a Bologna dal burattinaio Cavazza, raggiunge una popolarità notrevole grazie ai burattinai Filippo e Angelo Cucoli.
Fagiolino è la sola maschera rappresentante il sottoproletariato e la periferia urbana: è povero e sempre affamato (specialmente di tagliatelle!), generoso con i deboli e una vera “carogna” con i prepotenti... Che prende sempre a mazzate con il suo fedele bastone!
Rappesenta la gioia di vivere, l'ottimismo, l'eterno ragazzino, il ribelle “buono”, la monelleria (infatti porta sempre una cuffia in testa, simbolo del monello bolognese, e non se la toglie mai, per nessun motivo al mondo!).
E' lui il vero eroe della situazione, poiché grazie alle sue bastonate (che elargisce in modo equo a briganti e imperatori) rende giustizia a tutti: è il piccolo che si trova sempre in ogni luogo, un po' come il prezzemolo.
Nonostante la sua enorme ignoranza, brilla di una vivacità intelligente e di una prontezza di motti, di risposte, di espedienti che gli offre possibilita' di sopravvento, anche quando, per qualche sua marachella scoperta all'improvviso, riesce a mantenersi a galla per la sua estrema abilità.
Nel 1877 Fagiolino incontra Sganapino, creato da Augusto Galli: da allora avrà la sua spalla...
Fagiolino Fanfani, creato a Bologna dal burattinaio Cavazza, raggiunge una popolarità notrevole grazie ai burattinai Filippo e Angelo Cucoli.
Fagiolino è la sola maschera rappresentante il sottoproletariato e la periferia urbana: è povero e sempre affamato (specialmente di tagliatelle!), generoso con i deboli e una vera “carogna” con i prepotenti... Che prende sempre a mazzate con il suo fedele bastone!
Rappesenta la gioia di vivere, l'ottimismo, l'eterno ragazzino, il ribelle “buono”, la monelleria (infatti porta sempre una cuffia in testa, simbolo del monello bolognese, e non se la toglie mai, per nessun motivo al mondo!).
E' lui il vero eroe della situazione, poiché grazie alle sue bastonate (che elargisce in modo equo a briganti e imperatori) rende giustizia a tutti: è il piccolo che si trova sempre in ogni luogo, un po' come il prezzemolo.
Nonostante la sua enorme ignoranza, brilla di una vivacità intelligente e di una prontezza di motti, di risposte, di espedienti che gli offre possibilita' di sopravvento, anche quando, per qualche sua marachella scoperta all'improvviso, riesce a mantenersi a galla per la sua estrema abilità.
Nel 1877 Fagiolino incontra Sganapino, creato da Augusto Galli: da allora avrà la sua spalla...
©Monica Taddia
E' bello trovare in una cosa moderna (Internet) la memoria di cose del passato, della mia infanzia. Mio fratello, più giovane di 16 anni, non le conosceva. Spero che anche i giovani possano conoscere queste buone cose antiche, in antitesi a brutture dei mondo contemporaneo.
RispondiEliminaSono burattini anche del Mantovano.
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