Masters
School rappresenta un viaggio in un mondo conosciuto, del quale si
crede di sapere tutto, dove ci si sente al sicuro, ma improvvisamente
accade l'impensabile.
A soli quindici anni Angel si trova faccia a faccia con il proprio
destino: quelle che finora nel suo clan erano solo leggende, divengono
improvvisamente realtà difficili da riconoscere e da affrontare.
La Masters School, il luogo dove è cresciuta, il posto più sicuro al
mondo, si trasforma in una prigione dalla quale sembra impossibile
uscirne.
Leggendo tra le righe di questo romanzo si attraversa il cammino di
crescita di una master, una non-umana ma anche il percorso di una
ragazza adolescente che si trova a dover affrontare da un giorno
all'altro una realtà costellata di doveri e responsabilità.
Per prima cosa, Angel dovrà fare i conti con la propria identità; il
suo vero nome, Yari, viene sostituito per "necessità" nel momento in cui
deve unirsi ad altri nove Masters, i cosiddetti "masters della
leggenda"; esseri come lei, predestinati di una guerra secolare che pare
quasi non appartenere loro.
Così, per presentarsi al suo futuro, si costruisce una maschera: si
veste di sicurezza e determinazione e incomincia a gestire un
personaggio che in fondo non le somiglia affatto e dal quale, grazie
all'affetto dei suoi nuovi e vecchi compagni e alle vicende anche
drammatiche della vita, riscoprirà la propria identità.
Masters School inoltre rappresenta la sfida della sua idealista
creatrice: nel corso della storia si affronteranno con gli occhi della
protagonista, che narra le vicende in prima persona, gli episodi più
crudi della vita di qualsiasi essere umano; il lettore avrà modo di
camminare tra amori corrisposti e non, amicizie, passioni, ma
soprattutto incontrerà il dolore, la morte: quella sofferenza che nasce
quando un addio è indispensabile e chi deve restare deve scegliere se
lasciarsi andare oppure continuare a combattere.
Ma R.Cherryh non si limita a descrivere le dinamiche relazionali che
intercorrono in tutte le vite: l'autrice vuole andare oltre, sperando di
smuovere, tra le righe di un romanzo spensierato e pressoché privo di
descrizioni, l'animo del lettore e cercando di porre in primo piano,
ancora una volta, la già spesso affrontata questione del bene e del
male.
Come si definiscono bene e male? Cosa determina buoni e cattivi? Il
mancante rispetto della vita altrui, una guerra invisibile che dura da
secoli, o forse una cultura, degli insegnamenti perpetuati nel tempo che
non vogliono essere soggetti ad alcuna domanda?
Nonostante le importanti questioni affrontate tra le righe di questo
romanzo fantastico, il testo rimane scorrevole, leggero per chi desideri
affrontare una lettura che in apparenza sembra avere un certo peso
(sono 710 pagine) ma che in realtà lascia molto spazio alla fantasia di
chi partecipa alle avventure della sua curiosa protagonista.
Intervista all'autrice R. Cherryh
Ho il piacere e l'onore oggi, di intervistare la nostra amica scrittrice R. Cherryh.
Roberta i nostri lettori ti danno il benvenuto su Italia Parallela
R: Ringrazio lo Staff di Italia Parallela per l'interesse ricevuto
nei confronti del mio libro, Masters School, e saluto tutti i suoi
appassionati lettori.
Quando e da cosa nasce in te la passione per la scrittura?
R: Scrivo da quand'ero molto piccola, anche se allora non avevo ancora compreso pienamente il significato di tale gesto.
La mia passione per la scrittura nasce infatti dal desiderio di
raccontare e di raccontarsi; mettere nero su bianco i propri pensieri,
anche se in chiave fantastica, aiuta a dare libero sfogo a diverse
emozioni e permette di condividerle con altri.
Quali sono le ragioni che ti hanno spinto a scegliere questo tipo di soggetto ed ambientazione per la realizzazione del romanzo?
R:Innanzitutto desideravo descrivere luoghi e personaggi il più
possibile vicini alla gente comune; in secondo luogo ho scelto Monza, la
città in cui sono cresciuta, per via dei numerosi ricordi che per me
custodisce.
Il genere è semplicemente il mio preferito: credo che tra le righe di
un Fantasy si possano scoprire moltissime cose riconducibili al reale e
penso che questo tipo di scrittura aiuti a dare libero sfogo alle
proprie emozioni nella giusta maniera, permettendone il distacco e di
conseguenza un'adeguata rielaborazione.
Abbiamo letto spesso che nel tuo testo si nasconde una leggera venatura autobiografica. Puoi confermarci tale affermazione?
R:Certamente. Angel è una sorta di mio alter-ego, anche se per certi versi non mi somiglia affatto.
Diciamo che da me quindicenne ha preso sicuramente la maschera di
sicurezza che indossa sin dall'inizio del libro ma considerando che il
testo è stato scritto all'età di diciannove anni, ora che ne ho quasi
ventiquattro, molte cose sono cambiate.
Quali obbiettivi intende raggiungere il tuo romanzo?
R:Direi che l'obiettivo principale è quello di arrivare alla gente,
di comunicare oltre che di offrire una lettura veloce e spensierata
nonostante gli episodi più cupi del testo.
Facciamo un po di gossip e sentimentalismo per i nostri
lettori più passionali...Quali sono le sensazioni che una giovane
scrittrice come te, con incredibili ed attestate qualità e prospettive
future, prova nella realizzazione delle sue prime opere?
R: Innanzitutto non mi ritengo differente dalla maggior parte della
gente, per questo le mie emozioni sono paragonabili a quelle di
qualsiasi persona che riesca a realizzare uno dei propri obiettivi; in
tre parole: entusiasmo, orgoglio, paura.
Entusiasmo e orgoglio sono abbastanza comprensibili, paura perchè la
pubblicazione del primo testo non è assolutamente un punto di arrivo,
bensì un punto di partenza; da adesso comincia la vera battaglia per
quanto riguarda me e la scrittura.
Tornando a Masters School, come giustifichi la scelta di una narrazione povera di descrizioni dettagliate?
R: La mia narrazione non necessita di giustificazioni: è un tipo di
scrittura che vuole lasciare molto spazio alla fantasia del lettore e
permettere a chiunque si immerga nel testo di concentrarsi maggiormente
sui pensieri e sui comportamenti dei personaggi per comprenderne appieno
le singolari caratteristiche.
C'è un targhet particolare di lettori ai quali intendi rivolgere il tuo testo, oppure lo reputi un romanzo "ad ampio raggio"?
R:Personalmente ritengo che Masters School sia una lettura adatta a
tutte le età, anche se risulta sicuramente più comprensibile ai giovani
che in questo momento stanno attraversando il faticoso periodo
dell'adolescenza.
Mi aspetto che i lettori di una certa età stiano più attenti ai
messaggi che passano tra le righe del mio romanzo, specialmente da un
punto di vista educativo.
Dammi tre buoni motivi per i quali potremmo definire il tuo romanzo "da leggere assolutamente"...
R: Masters School offre, in primis, un soggetto del tutto diverso da quelli sinora affrontati: una vera sfida.
È un romanzo moderno e avvincente, a volte esilarante, a volte drammatico.
Affronta infine questioni importanti con una giusta dose di inquietudine e leggerezza.
Chiudiamo l'intervista con una domanda mia personale. Il
testo del tuo romanzo, permette un'interazione fantastica tra il lettore
e la storia che si appresta a leggere? Ovvero quanto spazio lasci alla
fantasia del lettore durante la narrazione?
R:Come già detto in precedenza, il mio stile di scrittura lascia
molto spazio alla fantasia del lettore e gli permette di intuire
anticipatamente particolari della storia che ad Angel, in quanto
protagonista, sfuggono.
Grazie mille Roberta per la disponibilità nei nostri
confronti. Personalmente, ed a nome di tutto lo staff di Italia
Parallela, ti saluto calorosamente augurandoti un grandissimo in bocca
al lupo per il libro, e per la promettente carriera letteraria che ti si
prospetta davanti.
R:Ringrazio ancora una volta per il vostro interessamento e
disponibilità e saluto tutto lo staff di Italia Parallela assieme a
tutti i suoi affezionati lettori.
Giuseppe Di Stadio
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