A Bordighera, sulla via Romana, si trova
il "fantasma" di quello che, un paio di secoli fa, era nato come uno
dei più prestigiosi alberghi dell'elite europea, l'Hotel Angst. Lo
scorso anno sono iniziati i lavori di ristrutturazione, il cui scopo è
proprio quello di far tornare agli antichi splendori questo hotel il cui
nome, curiosamente, viene tradotto in italiano "paura".
Adolf Angst, un ricco imprenditore svizzero, giunse a Bordighera nel
1879 con l'intenzione di costruirvi un grande ed importante albergo
dedicato ai turisti provenienti da ogni parte d'Europa: egli aveva
infatti già intuito il potenziale turistico di questa città, che col
tempo è infatti diventata uno dei poli turistici più importanti del nord
Italia.
Il terreno che Angst aveva addocchiato e che poteva fare davvero al
caso suo ospitava, a quei tempi, una piccola casa immesa nel verde,
appartenente ad un'anziana signora di nome Ghella.
Angst fece numerose proposte alla
donna, la quale si rifiutò ostinatamente di lasciare la sua casa. Una
notte d'autunno, però, qualcuno provocò un incendio: la casa andò in
cenere, e con essa il corpo di Ghella, che non venne mai ritrovato. Tra
le macerie, invece, fu ritrovato perfettamente conservato un grande
specchio di antica fattura. Angst decise di prenderlo con se per
metterlo in bella vista nella hall del suo futuro albergo.
L'hotel venne quindi costruito ed ebbe
un grandissimo successo, diventando ben presto uno dei più famosi e
quotati dell'elite europea. Ma la sua fama non si basava esclusivamente
sull'ottimo servizio (all'avanguardia rispetto a quelli dell'epoca),
poichè una delle attrazioni principali era costituita dalle numerose
leggende nate attorno a quel luogo. Pare che la notte si sentissero
strani rumori come porte che sbattevano violentemente e passi veloci
attarverso i corridoi; inoltre ogni mattina Angst trovava dei
sottilissimi capelli color argento ai piedi del suo letto.
Una notte d'estate del 1887 durante una
festa, una scossa di terremoto devastò l'hotel: Adolf Angst ricordò
come, prima del crollo, gli specchi si fossero oscurati, le candele
spente ed una risata avesse eccheggiato per tutta la sala.
Risvegliandosi tra le macerie alle prime luci dell'alba vide la figura
di Ghella avvicinarsi allo specchio, rimasto nuovamente intatto, per poi
sparirvi all'interno.
L'hotel venne ristrutturato e Angst si
diede da fare per farlo ritornare funzionale. Tuttavia, poichè
nonostante le ristrutturazioni i fenomeni notturni continuavano a
presentarsi sistematicamente, una notte l'imprenditore decise di tentare
un piccolo esperimento. Scese nella hall e coprì lo specchio con un
telo. Quella notte, i rumori si fecero più violenti del solito, e
all'alba si udì un urlo disumano provenire proprio dalla hall. Angst si
rese conto di aver sconfitto lo spirito irrequieto di Ghella, ma...
ahimè, la sua soddisfazione non durò molto. Da allora ebbe inizio
l'inesorabile declino: egli si ammalò di una lunga e sofferta malattia
che lo accompagnò fino al 1924, anno della sua morte. L'albergo, invece,
perse i suoi fasti, divenne ospedale militare nel 1917, e non ritrovò
mai più il vecchio splendore, dal momento che anche le esigenze
turistiche, dopo la seconda guerra mondiale, erano cambiate
radicalmente.
Ad oggi, c'è chi dice che non solo
all'interno dell'edificio vengano effettuate messe nere, ma c'è anche
chi giura di aver visto figure di donna affacciate alle finestre di
piani che ormai non sono più raggiungibili. Chi, invece, di notte,
volesse avventurarsi a curiosare tra i resti dell'edificio potrebbe, tra
i cespugli dei giardini o tra i corridoi del primo piano, vedere una
figura di donna un po' gobba che corre velocemente a nascondersi. Che
dire, poi, di un muro sopra al quale qualsiasi cosa si scriva, la si
trovi stranamente cancellata il giorno dopo?
In rete è circolata la testimonianza di
una certa Clara, che dice di aver vissuto le proprie vacanze estive ed
invernali per circa trent'anni all'interno dell'hotel, in quanto figlia
dei proprietari, e di non aver mai sentito parlare di alcun fenomeno
paranormale. Ma si sa... Vox populi...
Vi consiglio di dare un'occhiata a questa bellissima gallery amatoriale:
© Monica Taddia
https://www.youtube.com/watch?v=Bey5rBf68_s&t=21s
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