Verso la fine di maggio del 1143, Azzolina Guezi, figlia di una nobile
famiglia bolognese, decise di ritirarsi in preghiera e solitudine sul
Monte della Guardia, dove la famiglia possedeva dei fondi.
Lassù
eresse una cappella in onore dellìevangelista San Luca e una piccola
capanna dove poter vivere: qualche anno più tardi, anche la sorella
Beatrice seguì il suo esempio e la raggiunse.
Nel 1160, Teocle Kmnia,
dopo aver vissuto diversi anni come eremita nel deserto, si sentì
ispirato dal Signore a visitare il Santuario di Santa Sofia in Grecia.
Una volta giunto là, dopo avere pregato ed ammirato le magnificenze del
santuario, rimase colpito da una bellissima immagine della Madonna.
Osservandola più attentamente notò scritte sorro l'immagine le seguenti
parole: "Questa è opera fatta da S. Luca Cancelliere di Cristo, che deve
essere portata alla Chiesa di S. Luca sopra il Monte della Guardia
costrutta, ed ivi sopra l'Altare collocata."
Egli, allora, si rese
conto di non essere capitato per caso al Santuario.. Interrogò
immediatamente i custodi del tempio per sapere quale fosse il monte di
cui parlava l'inscrizione, ma nemmeno loro riuscirono a dargli una
risposta precisa. Ansioso, supplicò quei religiosi di concedergli la
possiblità di portare con se la sacra immagine, disposto a finire
addirittura in capo al mondo, pur di trovare il Monte dellaGuardia.
Tanto disse e tanto fece, che la sua richiesta venne esaudita.
Da
quel momento incominciò per lui un lunghissimo viaggio attraverso
dapprima tutta la Grecia, poi l'Albania, il Golfo di Venezia, la riviera
Adriatica, chiedendo a chiunque incontrasse se conoscesse il famoso
Monte. Infine, si recò a Roma, per vedere se qualcuno avesse potuto
aiutarlo. Passò per la Contrada nella quale si trovava il Palazzo
dell'ambasciatore di Bologna che, all'epoca, era il disendente
dell'antica e nobile famiglia dei Passipovero: egli se ne stava alla
finestra del palazzo e notò immediatamente l'eremita che portava al
collo qualcosa coperto sai suoi panni. Incuriosito di sapere di cosa si
trattasse lo mandò subito a chiamare.
Giunto al suo cospetto, Teocle
Kmnia gli mostrò l'immagine santa raccontandogli per filo e per segno
tutto ciò che gli era accaduto. Vedendo il volto della Madonna, tutte le
persone lì presenti, si prostrarono in devozione piangendo.
L'ambasciatore allora gli disse che i suoi viaggi a vuoto erano finiti:
il Monte della Guardia si trovava proprio a Bologna, sua città natale,
ed era così chiamato perchè era il luogo in cui si usava fare la guardia
nelle guerre passate tra i bolognesi e i popoli vicini. Gli raccontò
inoltre che, pochi anni prima, una donna bolognese di nome Azzolina, vi
aveva fatto costruire una cappella proprio a nome di San Luca.
Il
mattino seguente, l'ambasciatore consegnò all'eremita alcune lettere per
il pretore e i consoli della città, un servitore per accompagnarlo ed
un cavallo, per poterlo fare arrivare con tutta sicurezza a Bologna.
Giunto
là consegnò le lettere e mostrò la santa immagine al pretore e ai
consoli, i quali furono profondamente meravigliati e commossi dal suo
racconto. Il Vescovo Gerardo ordinò solenni processioni per 3 giorni
nella città, e il terzo giorno (l'8 maggio 1160) la processione arrivò
fino al Monte della Guardia e collocata sopra l'altare della Cappella di
San Luca, consegnandola ad Azzolina.
Il magistrato pregò l'eremita
di restare a Bologna, il quale però preferì tornare in Grecia: la sua
missione era ormai giunta a conclusione.
Molti affermano che la sacra
immagine non sia stata realmente dipinta da San Luca, bensì da un certo
Luca, pittore che, per la sia bontà d'animo, era detto il Santo, e che
visse nel XV Secolo... Ma tutto ciò non concorderebbe affatto con i
fatti accaduti qualche secolo prima, testimoniati da un antico atto
notarile. Questo atto pare però non essere autentico.
Nel 1433
accadde quello che può essere definito il primo vero miracolo della
Madonna di San Luca: copiose piogge cadute tra aprile e giugno,
rischiarono di compromettere i raccolti nei campi, minacciando una lunga
carestia, dovuta anche alle recenti guerre subite.
Graziole Accarisi
suggerì di portare in processione l'immagine della Madonna per cercare
di ottenere da lei una grazia. La proposta venne approvata dal vescovo
Nicola Albergati e dal consiglio degli anziani, e il 4 luglio i
confratelli della compagnia di S. Maria della Morte levarono la sacra
effigie dalla chiesa, e sotto una fortissima pioggia la portarono in
città, fermandola per la notte nella Chiesa di S. Maria di Val di Pietra
(l'attuale chiesa di S. Giuseppe dei Cappuccini).
La mattina dopo,
tutta la città per bando degli Anziani si diresse a porta Saragozza per
incontrare l'icona. Quando essa giunse alla porta la pioggia si fermò e
riapparse il sole. In segno di gratitudine, gli anziani decisero di
effettuare una simile processione ogni anno, la prima domenica di
luglio.
©Monica Taddia
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