venerdì 22 marzo 2013

Leggenda della Madonna di San Luca (BO)

 Madonna di San LucaVerso la fine di maggio del 1143, Azzolina Guezi, figlia di una nobile famiglia bolognese, decise di ritirarsi in preghiera e solitudine sul Monte della Guardia, dove la famiglia possedeva dei fondi.
Lassù eresse una cappella in onore dellìevangelista San Luca e una piccola capanna dove poter vivere: qualche anno più tardi, anche la sorella Beatrice seguì il suo esempio e la raggiunse.

Nel 1160, Teocle Kmnia, dopo aver vissuto diversi anni come eremita nel deserto, si sentì ispirato dal Signore a visitare il Santuario di Santa Sofia in Grecia. Una volta giunto là, dopo avere pregato ed ammirato le magnificenze del santuario, rimase colpito da una bellissima immagine della Madonna. Osservandola più attentamente notò scritte sorro l'immagine le seguenti parole: "Questa è opera fatta da S. Luca Cancelliere di Cristo, che deve essere portata alla Chiesa di S. Luca sopra il Monte della Guardia costrutta, ed ivi sopra l'Altare collocata."
Egli, allora, si rese conto di non essere capitato per caso al Santuario.. Interrogò immediatamente i custodi del tempio per sapere quale fosse il monte di cui parlava l'inscrizione, ma nemmeno loro riuscirono a dargli una risposta precisa. Ansioso, supplicò quei religiosi di concedergli la possiblità di portare con se la sacra immagine, disposto a finire addirittura in capo al mondo, pur di trovare il Monte dellaGuardia. Tanto disse e tanto fece, che la sua richiesta venne esaudita.
Da quel momento incominciò per lui un lunghissimo viaggio attraverso dapprima tutta la Grecia, poi l'Albania, il Golfo di Venezia, la riviera Adriatica, chiedendo a chiunque incontrasse se conoscesse il famoso Monte. Infine, si recò a Roma, per vedere se qualcuno avesse potuto aiutarlo. Passò per la Contrada nella quale si trovava il Palazzo dell'ambasciatore di Bologna che, all'epoca, era il disendente dell'antica e nobile famiglia dei Passipovero: egli se ne stava alla finestra del palazzo e notò immediatamente l'eremita che portava al collo qualcosa coperto sai suoi panni. Incuriosito di sapere di cosa si trattasse lo mandò subito a chiamare.
Giunto al suo cospetto, Teocle Kmnia gli mostrò l'immagine santa raccontandogli per filo e per segno tutto ciò che gli era accaduto. Vedendo il volto della Madonna, tutte le persone lì presenti, si prostrarono in devozione piangendo. L'ambasciatore allora gli disse che i suoi viaggi a vuoto erano finiti: il Monte della Guardia si trovava proprio a Bologna, sua città natale, ed era così chiamato perchè era il luogo in cui si usava fare la guardia nelle guerre passate tra i bolognesi e i popoli vicini. Gli raccontò inoltre che, pochi anni prima, una donna bolognese di nome Azzolina, vi aveva fatto costruire una cappella proprio a nome di San Luca.
Il mattino seguente, l'ambasciatore consegnò all'eremita alcune lettere per il pretore e i consoli della città, un servitore per accompagnarlo ed un cavallo, per poterlo fare arrivare con tutta sicurezza a Bologna.
Giunto là consegnò le lettere e mostrò la santa immagine al pretore e ai consoli, i quali furono profondamente meravigliati e commossi dal suo racconto. Il Vescovo Gerardo ordinò solenni processioni per 3 giorni nella città, e il terzo giorno (l'8 maggio 1160) la processione arrivò fino al Monte della Guardia e collocata sopra l'altare della Cappella di San Luca, consegnandola ad Azzolina.
Il magistrato pregò l'eremita di restare a Bologna, il quale però preferì tornare in Grecia: la sua missione era ormai giunta a conclusione.
Molti affermano che la sacra immagine non sia stata realmente dipinta da San Luca, bensì da un certo Luca, pittore che, per la sia bontà d'animo, era detto il Santo, e che visse nel XV Secolo... Ma tutto ciò non concorderebbe affatto con i fatti accaduti qualche secolo prima, testimoniati da un antico atto notarile. Questo atto pare però non essere autentico.
Nel 1433 accadde quello che può essere definito il primo vero miracolo della Madonna di San Luca: copiose piogge cadute tra aprile e giugno, rischiarono di compromettere i raccolti nei campi, minacciando una lunga carestia, dovuta anche alle recenti guerre subite.
Graziole Accarisi suggerì di portare in processione l'immagine della Madonna per cercare di ottenere da lei una grazia. La proposta venne approvata dal vescovo Nicola Albergati e dal consiglio degli anziani, e il 4 luglio i confratelli della compagnia di S. Maria della Morte levarono la sacra effigie dalla chiesa, e sotto una fortissima pioggia la portarono in città, fermandola per la notte nella Chiesa di S. Maria di Val di Pietra (l'attuale chiesa di S. Giuseppe dei Cappuccini).
La mattina dopo, tutta la città per bando degli Anziani si diresse a porta Saragozza per incontrare l'icona. Quando essa giunse alla porta la pioggia si fermò e riapparse il sole. In segno di gratitudine, gli anziani decisero di effettuare una simile processione ogni anno, la prima domenica di luglio.

©Monica Taddia

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