Quando si pensa alle streghe, esse vengono solitamente associate al loro
strumento magico per eccellenza, la scopa volante. Non tutti sanno,
però, che solo nel 1400 apparve la prima figura di strega su una scopa:
si tratta di una miniatura inserita nel manoscritto "Le Champion des
Dames" di Martin Le Franc.
Nonostante possa sembrare un'immagine relativamente recente, non solo
la scopa continua ad essere uno strumento sacro, potentissimo contro le
maledizioni ed utile allo svolgimento di diversi rituali, ma è anche,
sin da tempi ancor più remoti, collocata nella tradizione folklorica di
culture differenti e lontanissime tra loro.
In Messico, ad esempio, veniva adorata la dea Tlazeltotl, la cui
figura era ritratta nuda a cavalcioni di una scopa volante. Anche i
cinesi hanno, nel loro pantheon religioso, una Dea-Scopa che viene
invocata nei periodi di pioggia, richiedendo il ritorno del sole.
Nei matrimoni fra schiavi in America, ma anche in quelli gitani, era
usanza far saltare la coppia sopra un manico di scopa, in modo da
rendere più salda la loro unione. Nel Galles, invece, dopo la cerimonia,
gli sposi entravano in casa a cavallo di una scopa. Anche oggi questa
usanza viene osservata nei riti nuzialiWiccan o pagani.
Nell'antica Roma, le levatrici spazzavano l'uscio per allontanare gli
spiriti maligni nelle case delle future mamme: in questo modo nessuno
avrebbe potuto gettare maledizioni sulle famiglie e sui nascituri.
Nell'antico Egitto, si pensava che la scopa avesse forti poteri magici,
mentre nell'antica Grecia spazzare tutte le stanze di una casa serviva a
liberarla dalle anime dei morti. Negli antichi templi, invece,
solamente chi aveva mani pure poteva spazzare i pavimenti, in modo da
mondare il luogo sacro dagli avvenimenti negativi accaduti all'esterno.
In Inghilterra, quando le donne uscivano di casa, erano solite
lasciare una scopa fuori dalla porta. Se messa stesa davanti alla porta
di casa, la scopa infatti impediva che le malie delle streghe potessero
colpire gli abitanti, mentre una scopa sotto il cuscino donava
protezione a chi vi dormiva sopra.
In Valamonica, invece, le streghe erano solite trasformare le loro
scope in cavalli per raggiungere al galoppo la cima del Tonale dove si
incontravano per il Sabba.
Anche l'iconografia cristiana ci mostra due sante raffigurate con la scopa: si tratta di Santa Marta e Santa Petronilla.
La scopa, come diversi altri oggetti apotropaici, ha forma fallica, e
puo' essere considerata l'equivalente femminile del forcone: basti
pensare ai dipinti medievali in cui vengono rappresentati diavoli e
streghe durante i balli del Sabba, tutti con, in mano, gli strumenti
sopra citati. La rotondità della scopa si associa al simbolo lunare ed
alla sua energia, quindi alla donna, all'acqua e alla terra.
In realtà, le streghe non hanno mai volato su alcuna scopa: la
diceria è stata inventata dagli inquisitori, per rafforzare le loro
accuse di eresia e latria contro le cosiddette "colpevoli". Molto
probabilmente, l'unico fondo di verità è da attribuirsi ad un fungo
presente nella segala cornuta, la claviceps purpurea, che provoca
effetti simili all'LSD e potrebbe aver inculcato nelle streghe l'idea di
avere effettivamene volato (su scope, animali o semplicemente
librandosi nell'ari). Del resto, durante i processi inquisitori, la
scopa viene menzionata pochissime volte: ricordiamo un processo del 1598
in cui una ragazzina dichiarò di essere solita raggiungere il sabba
assieme alla madre, volando su una scopa di saggina.
Secondo altre testimonianze, per far volare la propria scopa, le
streghe utilizzavano un unguento speciale, composto principalmente da
grasso ed erbe velenose, con il quale cospargevano loro stesse ed il
mnico delle loro scope. Questo ungento poteva anche permettergli di
diventare invisibili durante il volo.
Anche oggi la scopa continua ad avere un significato magico: in
alcune regioni si è soliti regalare una piccola scopetta ornamentale a
cavallo tra la fine e l'inizio dell'anno, in modo da prevenire eventuali
guai. E possiamo forse dimenticarci della Befana che, a cavallo della
sua scopa, continua ad affascinare i bambini di tutte le età, ogni anno,
senza incutere loro terrore? Perchè insomma, diciamocelo chiaro e
tondo... Vola su una scopa velocemente, anche lei fa le sue piccole
magie... Non è forse una strega anche lei?
© Monica Taddia
Immagine: Streghe che volano su una scopa - incisione dai “Capricci” di Goya
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