Nella mitologia greca, Leucosia era una delle Sirene: da essa ebbe nome
l'isoletta di Licosa, di fronte al golfo di Paestum, davanti a Punta
Licosa, l'antico promontorio Enipeo.
Probabilmente il nome deriva dal greco "leukov" che significa "bianco".
Omero,
parlando del viaggio di ritorno di ulisse, parla di un promontorio nel
quale vivevano due sirene: Leucosia e Leukotea.
Fu però Leucosia che,
innamoratasi e non ricambiata dall'eroe omerico, si gettò disperata
dalla rupe della costa: il suo corpo prese le forme immortli di uno
scoglio, che oggi è appunto l'isola di Licosa.
Secondo gli abitanti
del posto, le sirene non hanno un solo aspetto. C'è chi parla di loro
come sagge sacerdotesse, chi come cannibali marini, pericolose scogliere
(e quindi non esseri umani), per altri sono solo miraggi, dal momento
in cui Ulisse le incontrò in un periodo di pesante ristagno estivo.
Un'altra
leggenda vuole che sia stata Santa Maria (frazione di Castellabate) ad
essere cità Natale della sirena Leucosia: è un antico borgo marinaro,
testimonianza vivente di storia pregreca, greca coloniale e romana.
©Monica Taddia
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