Sin dall'antichità classica, filosofi letterati si sono occupati nello
studio della chiaroveggenza e della divinazione: basti pensare ad
esempio agli studi sui sogni profetici scritto da Aristotele, oppure gli
studi di Platone sulla "mantica", ovvero la possibilità di predire il
futuro vista come una capacità superiore alla ragione stessa.
Del
resto, anche la Chiesa ha sempre preso in considerazione con attenzione (
e fede) le rivelazioni dei santi e dei profeti. Anche alcune sibille
dell'epoca precristiana avevano annunciato l'arrivo della nascita del
Salvatore.
Inizialmente sacerotesse, poi semplici indovine,più tardi
etichettate come streghe, le sibille predicevano attraverso i libri
sacri (Bibbia e Vangelo) o altri specifici, come i Libri delle Sorti o i
Libri della Ventura. Le loro arti venivano tramandate di generazione in
generazione e si basavano su elementi naturali come l'acqua, le piante,
la forma delle nuvole ecc.
Con il tempo, il metodo divinatorio
preferito, sono poi diventate le carte da gioco. Tra il' 500 e il '600
alcuni stampatori tedeschi, italiani ed inglesi sfruttarono le carte per
realizzare dei "Libri di Sorte" contenenti brevi sentenza profetiche.
Questi libri vennero utilizzati, in seguito, in applicazione alla
cartomanzia.
La pratica si diffuse in Francia grazie all'esoterista
Jean François Alliette il quale, sotto lo pseudonimo di Eteilla,
pubblicò nel 1771 un manuale sulla cartomanzia con carte a semi
francesi.
Tra i più famosi divinatori di carte, ricordiamo M.lle
Lenormand, famosa per aver predetto le tristi sorti di Danton, Marat e
Robespierre, e ribattezzata be presto la Sybille des Salons. Dopo la
rivoluzione francese, fu la cartomante personale di Napoleone Bonaparte e
della moglie Giuseppina.
La Lenormand non ha lasciato scritti
postumi e non ha pubblicato nulla in vita, eppure dopo la sua morte sono
apparsi numerosi saggi scritti da persone che si professarono come suoi
allievi o amici.
Fu questo il periodo in cui nacque la moda delle
sibille (molte presero il nome della Lenormand stessa): mazzi di 32 o 52
carte dai significati pressochè simili.
Nelle carte di fattura
francese, le immagini restavano invariate, nonostante cambiassero gli
abiti dei personaggi, i quali seguivano scrupolosamente la moda del
momento. I tedeschi furono invece i più fantasiosi: idearono mazzi
sempre diversi, proprio per poter venire incontro alle esigenze più
disparate del mercato.
© Monica Taddia
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