Spinetoli è un antico paese delle
Marche, in provincia di Ascoli Piceno, posto sopra ad una collina a 177
metri sul livello del mare. Deve il suo nome, che inizialmente fu
Spintola, in onore alle tante rose che fiorivano nei giardini
circostanti.
A poche centinaia di metri dal centro storico sorge il Santuario di
Santa Maria delle Grazie.
Nel 1300, vi si trovò di passaggio un pittore che, attratto dalla bellezza del luogo, decise di lasciarvi un ricordo: su un tufo di arena disegnò una Madonna con il Bambino, ai cui lati si trovano San Francesco e San Domenico. Questo affresco, tut'ora conservato nel santuario, iniziò immediatamente ad essere venerato dagli abitanti del luogo, ed infatti iniziò sin da subito ad elargire miracoli.
Nel 1300, vi si trovò di passaggio un pittore che, attratto dalla bellezza del luogo, decise di lasciarvi un ricordo: su un tufo di arena disegnò una Madonna con il Bambino, ai cui lati si trovano San Francesco e San Domenico. Questo affresco, tut'ora conservato nel santuario, iniziò immediatamente ad essere venerato dagli abitanti del luogo, ed infatti iniziò sin da subito ad elargire miracoli.
La più grande festa del paese si svolge
nei primi giorni di settembre, a ricordo del periodo in cui i contadini
si recavano al santuario per ringraziare la Madonna per il raccolto
dell'uva.
Nei primi anni del '900 questa festa è
stata arricchita dall'inserimento di una sfilata di carri (inizialmente
trainati da buoi, ora da trattoti) decorati con i temi della vendemmia;
solamente negli anni delle due Guerre Mondiali la festa non venne
celebrata.
I carri, le cui compagnie sono vestite
con i costumi tipici della zona, partono dai campi, per poi arrivare in
paese ed infine sostare davanti al Santuario. Ognuno di essi è munito di
due enormi botti che spillano vino gratuitamente a chi ne volesse
assaggiare un buon bicchiere.
36 anni fa, alla sfilata dei carri è
stata aggiunta anche la Sagra dello Stoccafisso, una tradizione che
rischiava di essere persa: infatti le donne dei contadini, durante il
periodo della vendemmia, usavano preparare loro per pranzo dello
stoccafisso. Era infatti a settembre che il pesce arrivava dalla
Norvegia e poteva essere acquistato in grande quantità poichè otimo da
conservare secco e salato. Si trattava di un piatto povero, che non
costava molto, e poteva essere cucinato in bianco o in rosso.
E' una rievocazione storica che riporta
in scena i sapori genuini di una volta, non solamente culinari ma anche
emotivi. La passione che spinge gli abitanti del paese a continuare a
festeggiare un'usanza antica come il mondo ne è la prova: quasi quasi,
il prossimo settembre...
©Monica Taddia
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