giovedì 21 marzo 2013

Intervista a Mauro Biglino

Diamo il benvenuto sul nostro portale allo scrittore, nonché studioso e traduttore di testi e correnti religiose, il professor Mauro Biglino. Salve Mauro, benvenuto su Italia Parallela.
Gli studiosi e gli appassionati di storia e religione ti conoscono per le tue interessanti traduzioni e per due bellissimi libri: “CHIESA ROMANA CATTOLICA E MASSONERIA” e “RESURREZIONE REINCARNAZIONE”, ma ultimamente hai attirato, e non poco, l’attenzione più accesa di tantissimi ufologi con l’uscita del tuo ultimo lavoro “IL LIBRO CHE CAMBIERA’ PER SEMPRE LE NOSTRE IDEE SULLA BIBBIA”, puoi darci un’ assaggio in merito?
Innanzitutto desidero ringraziare per l’attenzione manifestata nei miei confronti.
E’ un testo pubblicato un anno fa e giunto ormai al termine della seconda ristampa: contiene una prima parte di ciò che ricavo dalle traduzioni letterali dell’ebraico e che non sono mai sufficientemente evidenziate nelle Bibbie tradizionali.
E’ nato a seguito di una esperienza professionale nel corso della quale mi sono dedicato allo studio dell’ebraico antico ed ho iniziato a tradurre l’Antico Testamento: il caso ha voluto che le mie traduzioni finissero nella redazione delle Ed. San Paolo; ne è nata una collaborazione che mi ha portato a tradurre 23 libri dell’Antico Testamento direttamente dalla bibbia ebraica redatta sulla base del Codice masoretico di Leningrado: fino ad oggi ne sono stati pubblicati 17. Devo dire che a seguito della pubblicazione del lavoro cui si riferisce l’intervista la collaborazione con la casa editrice cattolica è terminata perché è ovvio che le Ed San Paolo non possono avere tra i collaboratori uno che scrive cose come quelle che sono contenute nel libro di cui si parla qui e nel prossimo che esce a settembre.
Per dare un “assaggio” devo precisare che - nonostante il titolo che riporta la domanda sugli “dèi” venuti dallo spazio e l’immagine di copertina - io non sono un ufologo e non ho mai visto un UFO in vita mia, neppure un banalissimo globo di luce, ma la lettura di numerosi passi dell’Antico Testamento mi ha portato a pensare che forse le interpretazioni ufologiche non sono così fantasiose come si vuol far credere con eccessiva semplicità.
Ho quindi voluto riportare elementi specifici relativi al  tema ma anche elementi che apparentemente ne sono lontani.
Ma soprattutto, non avendo delle verità preconfezionate da distribuire, ho scelto di mettere a disposizione i contenuti nel modo più onesto e coerente possibile: ho riportato i versetti in ebraico e la traduzione letterale per consentire a chiunque di controllare ciò che scrivo.
Ogni affermazione è quindi suffragata dal testo originale e penso che questo sia l’elemento che maggiormente caratterizza questo libro soprattutto nelle sue parti più sorprendenti e sconcertanti: a distanza di un anno dalla pubblicazione devo dire che l’inserimento dei versetti ebraici con relativa traduzione è stato indubbiamente uno degli elemento del successo.
 Il titolo dice che le nostre idee sulla Bibbia non possono più essere quelle di prima: le domande che nascono dalle traduzioni letterali sui temi affrontati dal testo, dalla morte di Dio ai Dieci Comandamenti veramente scritti sulla pietra, dalle macchine volanti alla reale descrizione dei cosiddetti angeli… fino alla formazione dell’uomo con il DNA (tzelèm) degli Elohìm e molto altro… sono veramente ineludibili.
Preciso anche che io NON sono detentore di alcuna verità ma solo una persona che attraverso lo studio cerca di coltivare le sue curiosità mettendo in gioco le idee e le ipotesi che dallo studio prendono origine: di questo si tenga dunque conto nel proseguire la lettura.

Se consideriamo gli innumerevoli reperti archeologici che frequentemente vengono riportati alla luce (parecchi dei quali purtroppo destinati ad essere “riseppelliti” per il paradossale conflitto tra storia e storiografia), inevitabilmente siamo costretti a porci delle domande che mettono in seria discussione la veridicità della storia “ufficiale” e di riflesso della religione. Qual’ è la tua opinione in merito?

La mia opinione è che sarà inevitabile in un futuro più o meno prossimo provvedere a riscrivere la storia tenendo conto delle scoperte archeologiche che sono certamente scomode ma che costituiscono conferma a quanto narrano i testi antichi di ogni cultura. I racconti ed i reperti sono distribuiti in tutti i continenti e non si potrà più fingere di non sapere; non si potrà continuare a tenere occultato attraverso interpretazioni di comodo ciò che sta comparendo in modo sempre più evidente agli occhi di chi si occupa di certi temi con un atteggiamento aperto, disincantato e libero da condizionamenti dottrinali. Le domande si stanno facendo sempre più frequenti e pressanti ed anche i detentori delle cosiddette verità acquisite dovranno inevitabilmente fare i conti con quanto emerge e con il dubbio che ne consegue.  Le religioni saranno chiamate a spiegare l’origine dei loro dogmi che non paiono più reggere al confronto con ciò che veramente raccontano i testi da cui ufficialmente ed artificiosamente sono nate. Si badi bene però che la rilettura della Bibbia alla luce dei suoi significati letterali non comporta necessariamente l’annullamento del concetto di Dio, questo infatti attiene alla fede ed io non me ne occupo perché  di Dio non so nulla: dico solo che l’Antico Testamento racconta una storia decisamente diversa da quella che ci è stata presentata e che questa storia “ufficiale” andrà riscritta.

La comune concezione della religione intesa come “speranza” di una vita ultraterrena, potrebbe in qualche modo essere stravolta da elementi ancora ignoti alla maggior parte delle persone?

Come ho detto prima ci sono elementi che attengono alla fede dei singoli e la speranza in una vita ultraterrena è certamente uno di questi. Una cosa mi pare però assodata: la speranza non va cercata nell’Antico Testamento perché quel testo non si occupa dell’aldilà. Gli Elohìm della Bibbia (termine che la religione traduce erroneamente con “Dio”) di tutto si occupavano meno che della spiritualità, della trascendenza, della vita eterna. Essi stessi morivano come dice il testo biblico che riporto nel libro e molti ebrei praticanti amici miei affermano “Noi dell’aldilà non sappiamo nulla perché il nostro Dio non ne ha mai parlato”. Questa è una profonda verità che appare chiara da una lettura attenta dell’Antico Testamento.
Le religioni hanno avuto una funzione importante: hanno avuto il merito di ipotizzare risposte alle domande essenziali dell’uomo: chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo.
Dico anche che la loro funzione ha prodotto risultati indipendentemente dal fatto che i contenuti da esse veicolati  fossero veri o meno.
L’attuale Dalai Lama ebbe a dire che ogni religione è stata prodotta per aiutare l’uomo a superare le sue angosce ed io ne sono profondamente convinto.
La speranza va però cercata nelle convinzioni personali, nel credo di ciascuno, senza pensare di trovare conferme nei testi biblici.

Quali conseguenze potrebbe avere un cambiamento ufficiale degli attuali dogmi religiosi, dovuto al riconoscimento di elementi che stravolgerebbero in modo radicale la concezione della religione stessa?

Parlando di elementi che possono stravolgere in modo radicale la concezione religiosa devo innanzitutto dire che la componente extraterrestre è presente ovunque nei racconti antichi ed è in attesa di conferme e dimostrazioni.
Se si riuscisse a dimostrare che sono veri i racconti che ci narrano di presenze aliene accadrebbe in tempi brevi ciò che io penso accadrà comunque, anche se in tempi più lunghi: le religioni scomparirebbero nella forma in cui si sono evolute fino ad oggi.
Direi che il rapporto dei credenti con il loro Dio (ipotetico o reale che sia, questo non lo so) potrebbe anche non cambiare, ma cambierebbe certamente, e forse cadrebbe, il rapporto con i sistemi di potere che le varie chiese o gerarchie hanno costruito sulla base del pensiero religioso che esse stesse hanno formulato e presentato come indiscutibilmente vero.

Come teorizzano molti archeologi, la civilizzazione e il progresso del genere umano è stato influenzato dall’esistenza di una primordiale “Civiltà Madre”, che inevitabilmente è stata parte fondamentale nell’evoluzione storica e religiosa dell’uomo. Condividi questa possibilità o ti dissoci da questa teoria? Penso che la teoria abbia un fondo di verità sufficientemente documentata che trova conferma anche nei racconti dei popoli del passato. Ciò che deve essere determinato è la natura di questa civiltà: era terrestre? Era di origine aliena? Si tratta di una civiltà presente in origine sul pianeta che poi ha abbandonati per farvi ritorno, una sorta di ex-terrestri? Era una civiltà diffusa sul pianeta o concentrata geograficamente in un territorio poi scomparso? Io penso che è bene che ciascuno faccia il suo mestiere ed allora preferisco parlare di Bibbia senza sconfinare in ambirti che sono di pertinenza di altri. Dalla Bibbia ricavo che si trattava di una cultura dotata di conoscenze e tecnologie inarrivabili per l’uomo e al quale sono state trasmesse in parte. Una civiltà rappresentata da una gerarchia di individui di cui la Bibbia ci dà conto quando distingue Elohìm, Malachìm, Nefilìm, Anakìm, Refaìm, Emìm, Zamzummìm…  Individui che si sono divisi il controllo del pianeta, come ci narrano il libro della Genesi ed il Deuteronomio, combattendo tra di loro per affermare ed incrementare il loro potere utilizzando i popoli sottomessi.



E’ possibile che le alte cariche religiose (a prescindere dalla fede di riferimento) non siano al corrente dell’interferenza extraterrestre, oppure fanno in modo che i fedeli non ne vengano a conoscenza per ovvi motivi di carattere economico?
 Io credo che il Vaticano stia celando ma che contemporaneamente si stia preparando al momento in cui il nascondimento non sarà più possibile.
Negli ultimi anni si sono moltiplicati gli incontri di studio sulla vita aliena organizzati dalla Specola Vaticana e questo ha sicuramente un significato, perché tanto interesse non può essere casuale.
Il motivo del nascondimento va ricercato proprio in quanto ho detto poco sopra: se e quando la verità sarà conosciuta cambierà il rapporto gerarchico tra Chiesa e fedeli in quanto questi ultimi si porranno domande su quanto fino ad oggi è stato raccontato loro dai cosiddetti rappresentati di Dio sulla terra. Tra le varie possibilità di nascondimento spero vivamente che nella immensa biblioteca romana sia conservato un testo che la Bibbia cita nel libro dei Numeri e che è ufficialmente scomparso: “Il libro delle guerre di Yahwèh”. Sono convinto che contenga descrizioni potenzialmente sconvolgenti sui modi che quell’individuo utilizzava per combattere e che sarebbero sorprendenti. Ciò che già si ricava infatti dalla Bibbia in nostro possesso contiene elementi che fanno pensare a modalità inattese per quei tempi; a tecnologie non compatibili con l’epoca; a conoscenze che non ci si attenderebbe di trovare nel 2000 o nel 1000 a.C. Di questo e di altri aspetti torno ad occuparmi nel libro che uscirà a settembre e che si intitola “Il dio alieno della Bibbia”: circa 400 pagine di sviluppo di temi decisamente fuori dall’ordinario.

Cosa rappresentano in realtà i principali profeti, messia, dei o divinità che vengono quotidianamente adorate in tutto il mondo? Con un riferimento particolare alla figura di Gesù nella religione Cristiana.
La domanda è molto articolata perché pone assieme figure di varia natura tra le quali è necessario distinguere provando anche a semplificare, per non scrivere qui un libro.
Ribadisco che scelgo deliberatamente di rimanere in ambito biblico anche in questa risposta.
Innanzitutto gli dèi sono il frutto delle rielaborazione teologica di figure che erano in realtà individui in carne ed ossa che si distinguevano dall’uomo per capacità, conoscenze e tecnologia: una volta perso il contatto fisico l’uomo ne ha ripensato l’immagine spiritualizzandola.
Va detto che nella Bibbia gli Elohìm non venivano considerati ‘dèi’ nel senso che noi diamo a questo termine e tanto meno erano visti come un ‘dio’ unico, spirituale, trascendente ed universale. Nel nuovo libro dedico un intero capitolo a spiegare come nell’Antico Testamento, contrariamente a ciò che si pensa, non esistesse il concetto del monoteismo.
I profeti erano i portavoce, i rappresentanti di questi individui presso i popoli: era un compito prima affidato ai Malachìm, erroneamente descritti come angeli dalla tradizione religiosa. Il nostro mondo attuale è stracolmo di profeti che si pongono come detentori della verità e come rappresentanti delle nuove forme di “divinità” che l’uomo continuamente si crea per cercare risposte alle sue angosce, prima fra tutte quella della morte. Mi viene da dire che quelli antichi erano decisamente più seri perché quanto meno parlavano in nome e per conto di “individui” realmente esistenti.
Per la figura di Gesù avrei necessità di spazi ben più ampi perché richiede una analisi complessa. Provo a sintetizzare essendo ben consapevole del rischio che ciò comporta e chiedendo scusa in anticipo agli amici che leggeranno. Era uno dei tanti rabbi ebrei del tempo, un predicatore che si riteneva il messia davidico (come altri prima e dopo di lui tra il 150 a.C. ed il 170 d.C.) e che, come gli altri, è stato sconfitto. La rilettura e lo studio filologico delle parole a lui attribuite sulla croce danno conto di questa sua consapevolezza, ma sarebbe lungo qui farne l’analisi: da alcuni mesi ne parlo nelle conferenze che faccio in giro per l’Italia. Paolo di Tarso ne ha ripreso la figura, l’ha completamente stravolta, ne ha cancellato gli elementi tipicamente giudaici rendendola così accettabile da parte del mondo greco-romano pervaso di pensiero ellenistico e soteriologico.
Gesù è divenuto per l’occidente il Messia più conosciuto e le trasformazioni che la sua figura ha subito stupirebbero per primo lui stesso: penso che se tornasse sulla terra avrebbe spesso molte difficoltà a capire che i suoi seguaci stanno parlando proprio di lui.


Ti ringrazio a nome mio e di tutti i lettori di Italia Parallela per la gentilissima disponibilità. Ti invito a seguirci sul nostro sito. Consigliamo a tutti la lettura del tuo libro “IL LIBRO CHE CAMBIERA’ PER SEMPRE LE NOSTRE IDEE SULLA BIBBIA (Infinito Editori). Mauro vuoi mandare un saluto a tutti i nostri lettori?
Sono io che ringrazio voi per questo interesse, ringrazio gli amici che sono arrivati a leggere fino alla fine e ne approfitto per dire loro che, se vogliono, io sono su FB e su FB c’è anche un gruppo intitolato al libro, nel quale aggiorno continuamente le date delle conferenze: magari ci sarà così anche l’occasione di incontrarci di persona. Mi fa sempre molto piacere.
Un saluto a tutti.

a cura di Giuseppe Di Stadio

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