venerdì 22 marzo 2013

Intervista ad Enrica Perucchietti

Un saluto da parte di tutti i nostri lettori ad Enrica Perucchietti, apprezzabile scrittrice, nonché nota giornalista e conduttrice di successo.

Ciao Enrica, benvenuta su Italia Parallela.
I nostri lettori ti conoscono appunto per la grande professionalità che impieghi nel campo della conduzione tv e soprattutto nel giornalismo, ma non tutti sanno della tua grande passione per la storia, l'esoterismo e l'ufologia. Passioni che alimenti collaborando con le più importanti riviste del settore in Italia, da moltissimi anni. Come sono nati in te questi interessi?


Sempre avuti, fin da piccola. Rubando la definizione a Max Weber, la definirei una "vocazione". Questa passione mi ha portato a studiare Filosofia, a laurearmi in Storia delle Religioni con una tesi di ricerca sull'Alchimia. Dopo la laurea ho frequentato la Facoltà di Teologia e ho iniziato a lavorare in TV. Lo scorso autunno mi sono dimessa per potermi dedicare a pieno ai miei veri interessi: in questo modo ho potuto utilizzare la professione da giornalista e i miei contatti nella stesura del libro.

Restando appunto in tema con le tue passioni, sai benissimo del paradossale conflitto tra Storia e Storiografia. Della difficoltà che ancora oggi incontrano gli archeologi, al cospetto di quei ritrovamenti, che per la storiografia rappresentano delle "anomalie" che non collimano con il naturale processo storico ufficializzato, e per questo destinate ad essere letteralmente riseppellite. Cosa ne pensi in merito a questo paradossale comportamento che apparentemente mira a celare scomode verità?

Credo che l'esempio recente più lampante di questo conflitto sia il ritrovamento di Gobleki Tepe nella Turchia del Sud. Apparentemente un "tempio" costruito almeno dodicimila anni fa e poi sotterrato misteriosamente due mila anni dopo. Alcuni si sono spinti a identificare il sito con l'Eden biblico. Ma tutte queste ricerche, dagli studi ventennali di Klaus Schmidt in poi, sono come "censurati". Da noi, in Italia, la terza opera di Schmidt è stata tradotta e pubblicata solo da poco. Perché? Perché, come negli scavi che in tutto il mondo stanno facendo affiorare ossa di scheletri di Giganti divisi in due razze – sui 2,5 metri e sui 6-7 metri – l'alternativa di riscrivere la storia è troppo allarmante per i baroni che custodiscono il sapere "accademico". Troppo pericoloso per chi detiene il potere, forse, dover ammettere l'esistenza di civiltà tutt'altro che "primitive" esistenti prima del Diluvio Universale, come Gobekli Tepe dimostra. Questa è la difficoltà di coloro che si trovano a lavorare in un ambiente accademico, ortodosso, pur avendo teorie "eretiche" che si discostano dalla storia e dalla storiografia ufficiale. L'unico modo è introdurre dei "cavalli di Troia" nella cittadella universitaria come, l'ho dimostrato nella mia tesi di laurea, fece il massimo storico delle religioni, Mircea Eliade, introducendo riferimenti a esoteristi ed occultisti di fine Ottocento inizio Novecento all'interno delle sue opere. Un modo per sabotare dall'interno l'ortodossia scientifica, facendo penetrare elementi di disturbo che una volta passati al vaglio della scienza non possono più essere bollati come "eretici" ma vengo assorbiti in modo naturale.


Numerosi archeologi moderni ed ufologi internazionali, teorizzano l'esistenza di una cosidetta "Civiltà Madre". Un'antichissima forma evoluta di civiltà primordiale, che in un primo momento è stata artefice della genesi dell'essere umano. E in un secondo momento tutrice della nostra evoluzione nel tempo, mediante una collaborazioni di carattere sia intellettuale sia prettamente fisico (si pensi ai misteri che avvolgono la natura architettonica di numerose strutture arcaiche di impossibile realizzazione). Appoggi queste teorie o le giudichi prive di fondamento?

Studiando Storia delle Religioni, quando ero ancora all'Università ho avuto un paio di scontri con un mio professore sulla teoria del diffusionismo. In estrema sintesi, quando si incontrano delle similitudini tra le varie culture si preferisce adottare un approccio "psicologico": ovvero, due distinte culture sono arrivate ad utilizzare ad esempio un medesimo simbolismo, simili rituali o miti perché la struttura della mente umana è unica e tende quindi a ripetere le stesse usanze o scoperte indipendentemente dal luogo in cui nasce e si sviluppa la determinata civilità. Il che mi sembra se non assurdo, limitativo, in particolare per lo studio del simbolismo e della mitologia. Non so se con questo, dall'altra, si possa sostenere l'esistenza di una sola e unica Civiltà Madre. In ogni caso ritengono probabile che ci siano state più civiltà prima della nostra, il cui ricordo sarebbe stato spazzato via dal Diluvio. L'errore che fanno i sostenitori di un'unica Civiltà Madre, siano essi esoteristi o soprattutto ufologi, è di livellare le tradizioni, le culture e il linguaggio di diverse popolazioni a un'unica origine, con evidenti forzature che antropologicamente e simbolicamente non reggono. Allora abbiamo un'unica Atlantide, un'unica Iperborea, l'ibridazione da parte degli Annunaki etc. Anche questo è un approccio univoco confutabile alla realtà dei fatti.

Cambiando discorso, cogliamo l'occasione per farti i nostri complimenti per l'uscita del tuo nuovo libro "L'altra faccia di Obama". Bellissimo saggio di cui consigliamo a tutti l'acquisto. Puoi dare ai nostri lettori una panoramica generale sugli argomenti trattati nella tua opera?

In questo libro scoprirete l'altro volto di Obama. Dopo aver conosciuto soltanto quello che si voleva si sapesse su di lui attraverso un'epica opera di marketing, il mio libro offre un'altra visuale: il lato oscuro e scomodo di Obama. Il saggio intende investigare la figura del Presidente americano da più punti di vista: la sua biografia ricca di zone d'ombra, gli uomini di potere che ne hanno permesso la scalata alla Casa Bianca finanziandone la fabbrica del consenso, i componenti del suo team, provvedimenti, anomalie e contraddizioni della sua amministrazione, le promesse disattese, il suo rapporto con le lobby di Wall Street, i legami "occulti" (reclutamento nella CIA e sua affiliazione a società segrete quali Massoneria, Illuminati, Gruppo Bilderberg). Per questo il libro è diviso in tre parti: la prima prettamente politica, segue un intermezzo dedicato al suo mentore politico, Zbigniew Brzezinski, stratega, teorico della Guerra Fredda permanente, fondatore della Commissione Trilaterale, membro dei Bilderberg, già finanziatore dei mujahiddin in Pakistane Afghanistan contro l'invasione sovietica. La terza parte è dedicata ai legami "occulti" di Obama e alle teorie del complotto che si sono create attorno alla figura del Presidente.

Quali sono le principali motivazioni che ti hanno spinto a trattare delle tematiche così delicate?

Molti si sono ormai accorti che il cambiamento prospettato in campagna elettorale stenta a concretizzarsi. Troppe incongruenze circondano il Presidente americano di cui, alla prova dei fatti, sappiamo solo quello che ci ha voluto trasmettere la sua campagna elettorale – la più dispendiosa della storia americana. E che ora si ricandida per le presidenziali del 2012. Questo libro si prefigge il compito di rivelare che cosa si nasconde realmente dietro l'immagine del Messia multietnico che ha sedotto il mondo. Credo che l'Obamamania sia stato un sentimento irrazionale che ha contagiato milioni di persone reduci dal disastroso decennio dell'amministrazione Bush. L'America aveva un disperato bisogno di un outsider, di un volto pulito a cui credere. Obama ha offerto proprio questo: fiducia, speranza, cambiamento. Ma dal suo insediamento la percezione che il mondo ha di Obama è cambiata. Dietro alle sue promesse si è insinuata l'ombra del vecchio, dell'establishment che non ha colore politico, che raccoglie i soliti volti, di Democratici e Repubblicani: è la Casta americana. Dietro i corposi finanziamenti della più dispendiosa campagna elettorale della storia, si celano infatti gli assegni delle lobby. Gli speculatori di Wall Street, gli studi legali, le Grandi Banche, che avrebbero goduto del salvataggio statale a scapito dei contribuenti. Le multinazionali del petrolio, degli OGM, della Difesa. Le compagnie di assicurazione.

Che rapporti ci sono tra Obama e la Massoneria rappresentata dalla Prince Hall?

La risposta è complessa e invito a leggere il libro per capirne la genesi: il rapporto con gli Illuminati proviene da una parte dai genitori, legati alla CIA, dall'altra dal suo mentore politico e relatore della tesi, Brzezinski. Seguono l'affiliazione di Obama alla Massoneria Prince Hall, il reclutamento da parte della CIA sotto la copertura della BIC, il coinvolgimento con il Gruppo Bilderberg.

Come entra storicamente Obama a far parte degli Illuminati?

Dietro Obama si cela la Casta americana. Le lobby di Wall Street. I gruppi di potere economico ed occulto che ne hanno finanziato l'ascesa politica. Gli Illuminati che ne guidano l'Agenda politica, dall'economia alla politica estera – si veda il terzo conflitto in cui il nostro Premio Nobel alle intenzioni ha trascinato l'America: la guerra alla Libia di Gheddafi.

Hai definito Obama "giovane ed inesperto", chi si cela dietro l'inesperienza di Obama, e per quali scopi utilizzano il potere del presidente degli Stati Uniti sul popolo americano?

Ogni volta che Obama ha cercato di risalire nei sondaggi riappropriandosi delle promesse fatte all'elettorato, è stato costretto a fare dietrofront: le lobby non permettono che si tradiscano i propri interessi. E questo sarebbe "l'uomo più potente del mondo"? Obama, volente o nolente, ha le mani legate ma in nessun caso ha dimostrato di volersi ribellare all'establishment politico come fece John. F. Kennedy, la cui fine è tristemente nota. Obama è un burattino in mano ai gruppi di potere che hanno ben chiaro l'obiettivo dell'Agenda americana e mondiale: la costituzione di un Nuovo Ordine Mondiale.

Ti ringrazio a nome di tutto lo staff e di tutti i nostri lettori, per la tua gentilissima disponibilità. Spero ci seguirai sul nostro portale. Invitiamo tutti alla lettura del saggio "L'altra faccia di Obama" di Enrica Perucchietti (Infinito Editori). Enrica vuoi mandare un saluto a tutti i nostri lettori?

Vi ringrazio e saluto tutti i lettori di Italia Parallela. Spero che chi leggerà il mio libro abbia modo non di convincersi in un senso o nell'altro, ma di porsi delle domande attraverso le quali osservare meglio la realtà politica odierna. Il mio intento è di lasciarvi un piccolo tarlo che macini lentamente nella vostra testa e che vi spinga ad approfondire che cosa e chi realmente vi circonda. La risposta è già dentro ognuno di voi.

A cura di Giuseppe Di Stadio

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