Un saluto da parte di tutti i nostri lettori ad Enrica Perucchietti,
apprezzabile scrittrice, nonché nota giornalista e conduttrice di
successo.
Ciao Enrica, benvenuta su Italia Parallela.
I nostri lettori ti conoscono appunto per la grande professionalità
che impieghi nel campo della conduzione tv e soprattutto nel
giornalismo, ma non tutti sanno della tua grande passione per la storia,
l'esoterismo e l'ufologia. Passioni che alimenti collaborando con le
più importanti riviste del settore in Italia, da moltissimi anni. Come
sono nati in te questi interessi?
Sempre avuti, fin da piccola. Rubando la definizione a Max Weber, la
definirei una "vocazione". Questa passione mi ha portato a studiare
Filosofia, a laurearmi in Storia delle Religioni con una tesi di ricerca
sull'Alchimia. Dopo la laurea ho frequentato la Facoltà di Teologia e
ho iniziato a lavorare in TV. Lo scorso autunno mi sono dimessa per
potermi dedicare a pieno ai miei veri interessi: in questo modo ho
potuto utilizzare la professione da giornalista e i miei contatti nella
stesura del libro.
Restando appunto in tema con le tue passioni, sai benissimo del
paradossale conflitto tra Storia e Storiografia. Della difficoltà che
ancora oggi incontrano gli archeologi, al cospetto di quei ritrovamenti,
che per la storiografia rappresentano delle "anomalie" che non
collimano con il naturale processo storico ufficializzato, e per questo
destinate ad essere letteralmente riseppellite. Cosa ne pensi in merito a
questo paradossale comportamento che apparentemente mira a celare
scomode verità?
Credo che l'esempio recente più lampante di questo conflitto sia il
ritrovamento di Gobleki Tepe nella Turchia del Sud. Apparentemente un
"tempio" costruito almeno dodicimila anni fa e poi sotterrato
misteriosamente due mila anni dopo. Alcuni si sono spinti a identificare
il sito con l'Eden biblico. Ma tutte queste ricerche, dagli studi
ventennali di Klaus Schmidt in poi, sono come "censurati". Da noi, in
Italia, la terza opera di Schmidt è stata tradotta e pubblicata solo da
poco. Perché? Perché, come negli scavi che in tutto il mondo stanno
facendo affiorare ossa di scheletri di Giganti divisi in due razze – sui
2,5 metri e sui 6-7 metri – l'alternativa di riscrivere la storia è
troppo allarmante per i baroni che custodiscono il sapere "accademico".
Troppo pericoloso per chi detiene il potere, forse, dover ammettere
l'esistenza di civiltà tutt'altro che "primitive" esistenti prima del
Diluvio Universale, come Gobekli Tepe dimostra. Questa è la difficoltà
di coloro che si trovano a lavorare in un ambiente accademico,
ortodosso, pur avendo teorie "eretiche" che si discostano dalla storia e
dalla storiografia ufficiale. L'unico modo è introdurre dei "cavalli di
Troia" nella cittadella universitaria come, l'ho dimostrato nella mia
tesi di laurea, fece il massimo storico delle religioni, Mircea Eliade,
introducendo riferimenti a esoteristi ed occultisti di fine Ottocento
inizio Novecento all'interno delle sue opere. Un modo per sabotare
dall'interno l'ortodossia scientifica, facendo penetrare elementi di
disturbo che una volta passati al vaglio della scienza non possono più
essere bollati come "eretici" ma vengo assorbiti in modo naturale.
Numerosi archeologi moderni ed ufologi internazionali, teorizzano
l'esistenza di una cosidetta "Civiltà Madre". Un'antichissima forma
evoluta di civiltà primordiale, che in un primo momento è stata artefice
della genesi dell'essere umano. E in un secondo momento tutrice della
nostra evoluzione nel tempo, mediante una collaborazioni di carattere
sia intellettuale sia prettamente fisico (si pensi ai misteri che
avvolgono la natura architettonica di numerose strutture arcaiche di
impossibile realizzazione). Appoggi queste teorie o le giudichi prive di
fondamento?
Studiando Storia delle Religioni, quando ero ancora all'Università ho
avuto un paio di scontri con un mio professore sulla teoria del
diffusionismo. In estrema sintesi, quando si incontrano delle
similitudini tra le varie culture si preferisce adottare un approccio
"psicologico": ovvero, due distinte culture sono arrivate ad utilizzare
ad esempio un medesimo simbolismo, simili rituali o miti perché la
struttura della mente umana è unica e tende quindi a ripetere le stesse
usanze o scoperte indipendentemente dal luogo in cui nasce e si sviluppa
la determinata civilità. Il che mi sembra se non assurdo, limitativo,
in particolare per lo studio del simbolismo e della mitologia. Non so se
con questo, dall'altra, si possa sostenere l'esistenza di una sola e
unica Civiltà Madre. In ogni caso ritengono probabile che ci siano state
più civiltà prima della nostra, il cui ricordo sarebbe stato spazzato
via dal Diluvio. L'errore che fanno i sostenitori di un'unica Civiltà
Madre, siano essi esoteristi o soprattutto ufologi, è di livellare le
tradizioni, le culture e il linguaggio di diverse popolazioni a un'unica
origine, con evidenti forzature che antropologicamente e simbolicamente
non reggono. Allora abbiamo un'unica Atlantide, un'unica Iperborea,
l'ibridazione da parte degli Annunaki etc. Anche questo è un approccio
univoco confutabile alla realtà dei fatti.
Cambiando discorso, cogliamo l'occasione per farti i nostri
complimenti per l'uscita del tuo nuovo libro "L'altra faccia di Obama".
Bellissimo saggio di cui consigliamo a tutti l'acquisto. Puoi dare ai
nostri lettori una panoramica generale sugli argomenti trattati nella
tua opera?
In questo libro scoprirete l'altro volto di Obama. Dopo aver
conosciuto soltanto quello che si voleva si sapesse su di lui attraverso
un'epica opera di marketing, il mio libro offre un'altra visuale: il
lato oscuro e scomodo di Obama. Il saggio intende investigare la figura
del Presidente americano da più punti di vista: la sua biografia ricca
di zone d'ombra, gli uomini di potere che ne hanno permesso la scalata
alla Casa Bianca finanziandone la fabbrica del consenso, i componenti
del suo team, provvedimenti, anomalie e contraddizioni della sua
amministrazione, le promesse disattese, il suo rapporto con le lobby di
Wall Street, i legami "occulti" (reclutamento nella CIA e sua
affiliazione a società segrete quali Massoneria, Illuminati, Gruppo
Bilderberg). Per questo il libro è diviso in tre parti: la prima
prettamente politica, segue un intermezzo dedicato al suo mentore
politico, Zbigniew Brzezinski, stratega, teorico della Guerra Fredda
permanente, fondatore della Commissione Trilaterale, membro dei
Bilderberg, già finanziatore dei mujahiddin in Pakistane Afghanistan
contro l'invasione sovietica. La terza parte è dedicata ai legami
"occulti" di Obama e alle teorie del complotto che si sono create
attorno alla figura del Presidente.
Quali sono le principali motivazioni che ti hanno spinto a trattare delle tematiche così delicate?
Molti si sono ormai accorti che il cambiamento prospettato in
campagna elettorale stenta a concretizzarsi. Troppe incongruenze
circondano il Presidente americano di cui, alla prova dei fatti,
sappiamo solo quello che ci ha voluto trasmettere la sua campagna
elettorale – la più dispendiosa della storia americana. E che ora si
ricandida per le presidenziali del 2012. Questo libro si prefigge il
compito di rivelare che cosa si nasconde realmente dietro l'immagine del
Messia multietnico che ha sedotto il mondo. Credo che l'Obamamania sia
stato un sentimento irrazionale che ha contagiato milioni di persone
reduci dal disastroso decennio dell'amministrazione Bush. L'America
aveva un disperato bisogno di un outsider, di un volto pulito a cui
credere. Obama ha offerto proprio questo: fiducia, speranza,
cambiamento. Ma dal suo insediamento la percezione che il mondo ha di
Obama è cambiata. Dietro alle sue promesse si è insinuata l'ombra del
vecchio, dell'establishment che non ha colore politico, che raccoglie i
soliti volti, di Democratici e Repubblicani: è la Casta americana.
Dietro i corposi finanziamenti della più dispendiosa campagna elettorale
della storia, si celano infatti gli assegni delle lobby. Gli
speculatori di Wall Street, gli studi legali, le Grandi Banche, che
avrebbero goduto del salvataggio statale a scapito dei contribuenti. Le
multinazionali del petrolio, degli OGM, della Difesa. Le compagnie di
assicurazione.
Che rapporti ci sono tra Obama e la Massoneria rappresentata dalla Prince Hall?
La risposta è complessa e invito a leggere il libro per capirne la
genesi: il rapporto con gli Illuminati proviene da una parte dai
genitori, legati alla CIA, dall'altra dal suo mentore politico e
relatore della tesi, Brzezinski. Seguono l'affiliazione di Obama alla
Massoneria Prince Hall, il reclutamento da parte della CIA sotto la
copertura della BIC, il coinvolgimento con il Gruppo Bilderberg.
Come entra storicamente Obama a far parte degli Illuminati?
Dietro Obama si cela la Casta americana. Le lobby di Wall Street. I
gruppi di potere economico ed occulto che ne hanno finanziato l'ascesa
politica. Gli Illuminati che ne guidano l'Agenda politica, dall'economia
alla politica estera – si veda il terzo conflitto in cui il nostro
Premio Nobel alle intenzioni ha trascinato l'America: la guerra alla
Libia di Gheddafi.
Hai definito Obama "giovane ed inesperto", chi si cela dietro
l'inesperienza di Obama, e per quali scopi utilizzano il potere del
presidente degli Stati Uniti sul popolo americano?
Ogni volta che Obama ha cercato di risalire nei sondaggi
riappropriandosi delle promesse fatte all'elettorato, è stato costretto a
fare dietrofront: le lobby non permettono che si tradiscano i propri
interessi. E questo sarebbe "l'uomo più potente del mondo"? Obama,
volente o nolente, ha le mani legate ma in nessun caso ha dimostrato di
volersi ribellare all'establishment politico come fece John. F. Kennedy,
la cui fine è tristemente nota. Obama è un burattino in mano ai gruppi
di potere che hanno ben chiaro l'obiettivo dell'Agenda americana e
mondiale: la costituzione di un Nuovo Ordine Mondiale.
Ti ringrazio a nome di tutto lo staff e di tutti i nostri lettori,
per la tua gentilissima disponibilità. Spero ci seguirai sul nostro
portale. Invitiamo tutti alla lettura del saggio "L'altra faccia di
Obama" di Enrica Perucchietti (Infinito Editori). Enrica vuoi mandare un
saluto a tutti i nostri lettori?
Vi ringrazio e saluto tutti i lettori di Italia Parallela. Spero che
chi leggerà il mio libro abbia modo non di convincersi in un senso o
nell'altro, ma di porsi delle domande attraverso le quali osservare
meglio la realtà politica odierna. Il mio intento è di lasciarvi un
piccolo tarlo che macini lentamente nella vostra testa e che vi spinga
ad approfondire che cosa e chi realmente vi circonda. La risposta è già
dentro ognuno di voi.
A cura di Giuseppe Di Stadio
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