venerdì 22 marzo 2013

Intervista ad Emanuele Pagani

Abbiamo già parlato, nel nostro sito, del lariosauro, il mostro del lago di Como, chiamato anche confidenzialmente Larry.
La storia/leggenda nasce dal ritrovamento nel 1830 da parte di uno scopritore (Balsamo Crivelli) di un fossile di un animale risalente al periodo del Triassico (230 milioni di anni fa) che abitava realmente le acque di questo lago.
Sono stati molti successivamente gli avvistamenti di questo mostro ma ancora nessuno è riuscito a darvi una spiegazione.

Siamo lieti di intervistare lo scrittore Emanuele Pagani che ha scritto il romanzo d’avventura intitolato 'Il mostro del lago di Como, Il Lariosauro' Silele Edizioni.
Un argomento a noi molto caro visto il mistero e la leggenda che si cela dietro a questa misteriosa creatura italiana.
Ma vediamo Emanuele che cosa ci racconta:

- Ciao Emanuele, innanzitutto grazie per la tua disponibilità a rilasciarci questa intervista. Cosa ti ha spinto a realizzare un romanzo con protagonista questa misteriosa creatura?
Prima di tutto grazie a voi per l’interesse verso il mio romanzo.
Ho scritto ‘Il mostro del lago di Como’ circa due anni fa. Mi sono ispirato all’avvistamento di Renzo Pagani, lo zio di mio padre. Egli nel 1957, durante un’immersione a Dervio, con la sua batisfera, vide uno strano pesce, simile a quello classificato da Balsamo Crivelli. Nutrendo una forte passione per la scrittura, sentivo il bisogno di scrivere qualcosa che affrontasse l’argomento; così è nato questo libro.

- Come ha descritto, lo zio di tuo padre questo essere?
Disse d’aver visto un grosso pesce, con la testa simile al coccodrillo e le zampe da rettile. Era fermo sul fondale. Appena il pesce si mosse, sollevò i detriti del lago oscurando la visibilità. Renzo Pagani dovette riemergere per evitare di schiantarsi con la batisfera.
- Ne parlò con qualcuno e cosa gli dissero a riguardo?
Ne parlò ad alcuni giornali, che pubblicarono, se pur tralasciando dei particolari  a mio parere importanti, degli articoli inerenti alla vicenda. Inoltre svolse una ricerca per cercare di capire, se il pesce che aveva visto esistesse. Scoprì che una creatura simile esisteva nel Triassico.

- Ci racconti la trama, in poche righe, del tuo interessante romanzo?
Diego e Stefano, due ragazzi che si stanno preparando agli esami di maturità, si recano a Bellagio e durante una gita in barca, avvistano nel lago il Lariosauro. Si spaventano ma riescono a fotografarlo. Portano le foto ad alcuni giornali che le pubblicano.
Quando Alain Wagner, un ricercatore svizzero senza scrupoli, viene a conoscenza dell’avvistamento prepara, insieme a un suo collaboratore, un piano per catturare il mostro del lago di Como.
Fa contattare i due ragazzi per coinvolgerli, ma Diego e soprattutto Stefano si rifiutano di dare la caccia al Lariosauro, in quanto scoprono che Wagner desidera ucciderlo. Da quel momento, Stefano cercherà di fermare Wagner.
- I protagonisti del tuo Libro, Diego e Stefano sono due ragazzi molto giovani, pieni di spirito d’avventura, cosa li spinge ad andare oltre, a cercare qualche verità su questo mostro?
Prima di tutto li spinge la curiosità. Successivamente tra di loro e il Lariosauro si crea una sorta di amicizia a distanza. Pur avendolo visto soltanto una volta, i due ragazzi si affezionano al mostro. Sanno d’aver scoperto una creatura straordinaria e vogliono proteggerla.

-  Ti senti, almeno un po’, immedesimato in questi due personaggi e vorresti rivivere la stessa emozione che ha vissuto lo zio di tuo padre?
Si, i due personaggi, in particolare Stefano, hanno molto di me.
Certo, mi piacerebbe poter rivivere la stessa emozione che ha provato lo zio di mio padre. In parte l’ho vissuta con l’immaginazione proprio scrivendo questo romanzo.

-  Wagner e Forestieri, i due loschi individui alla ricerca del Lariosauro pensi che esistano davvero nella realtà? Ovvero pensi che ci siano personaggi, che agiscono all’oscuro e cercano ancora indizi su questa leggenda e sono disposti a tutto pur di raggiungerla?
Wagner e Forestieri sono due personaggi inventati, ma credo che se fossimo certi dell’esistenza del Lariosauro e se gli scienziati credessero che non sia del tutto estinto, qualcuno di loro potrebbe immedesimarsi in Wagner o Forestieri.

- In definitiva tu credi alla leggenda di questo mostro?
Io credo alla leggenda e all’esistenza di questo mostro. Ci credo perché lo vide il mio prozio e soprattutto perché egli ci descrisse un mostro simile al Lariosauro, pur non sapendo dell’esistenza dei fossili.

- cosa pensi (se credi che esista) che sia questo mostro, un errore della natura? Un dinosauro non estinto?
A mio parere, il Lariosauro, è un dinosauro non estinto, sopravvissuto nel tempo e procreatosi nel tempo. Se esiste, ne esiste più di uno e si è riprodotto dal Triassico a oggi.

-  Pensi che il Lariosauro sarà mai catturato?
Non credo che verrà catturato perché penso che la maggior parte delle persone, e gli scienziati, non credano nella sua esistenza. Inoltre vive sui fondali d’un lago profondo più di 400 metri.

- Credi che in altri laghi del mondo possa esistere questo mostro o solo nel lago di Como? E perché lo troviamo proprio in questo lago?
Credo viva soltanto nel lago di Como perché la maggior parte dei fossili fu ritrovata nelle sue vicinanze. Il suo nome deriva proprio dal Lario.

- Credi che ci sia qualche collegamento tra il Lariosauro e il mostro di Lochness?
Non mi risultano collegamenti. Sono due mostri piuttosto diversi. Lochness è più famoso, ma paradossalmente è più probabile che esista il Lariosauro.


Grazie ancora infinite per il tempo che ci hai dedicato!

Antonella Balboni

Nessun commento:

Posta un commento