mercoledì 20 marzo 2013

Il Santuario di Maccio di Villa Guardia

Maccio non è che un paesino in provincia di Como, accorpato soltanto da qualche decina d'anni al comune di Villa Guardia. Eppure è proprio nei piccoli paesi che, spesso, accadono grandi cose.
La chiesa del paese è ora conosciuta come il Santuario Santissima Trintà Misericordia. Il motivo? Da tempo l'antico altare di marmo, ad intervalli irregolari, trasuda acqua. Purissima, del resto: lo confermano le analisi efettuate dai RIS.

Il parrocco don Luigi Savoldelli, afferma di aver visto l'acqua sgorgare ogni qualvolta vi si avvicinasse in preghiera Gioacchino Genovese, il direttore del coro della chiesa, nonchè avvezzo ad esperienze mistiche da diversi anni.
Genovese però non è un santo: nonostante parecchie persone vadano in pellegrinaggio anche presso di lui con le richieste d'aiuto più disparate, la sua risposta è sempre stata la stessa: occorre pregare ed avere fede per ricevere l'aiuto di Dio... Perchè lui, in fondo, è solamente un uomo...
In realtà, alcuni gravi malati sono guariti dopo aver pregato assieme a lui: una coincidenza?
Genovese è un uomo molto schivo di natura e si è negato a qualsiasi tipo di contatto giornalistico, tuttavia la Curia stessa gli ha imposto il silenzio in merito alle sue esperienze, dal momento che sta tutt'ora analizzando il caso.
Chi ha visto l'uomo pregare presso l'altare nel momento miracoloso, afferma di aver visto scorrere più abbondantemente l'acqua nei punti in cui egli posava la mano. Una volta terminato il flusso d'acqua, questa scompare senza lasciare dietro di se alcuna traccia.
Il marmo dell'altare non è poroso e non presenta fori in alcun luogo: don Luigi ha recentemente consultato anche l'azienda Bernasconi di Como, che si era occcupata della costruzione di questo altare, voluto da don Enrico Verga, che fu parroco di Maccio dal 1974 al 1996.
Dichiara al quotidiano comasco La Provincia: «Ho chiesto all'impresa che ha costruito il nostro altare [...]se a distanza di quasi vent'anni potesse uscire dell'acqua: mi è stato riferito che è praticamente impossibile, a maggior ragione del fatto che l'altare non è situato all'aperto e quindi non è esposto alle intemperie. Quell'acqua di cui abbiamo notizia è un altro segno della grazia di Dio in questa chiesa». Tuttavia a don Luigi non piace definire miracolo quello che sta accadendo nella sua chiesa, ma un segno della misericordia e della vicinanza di Dio nei nostri confronti. Nel frattempo si è mosso anche il CICAP. La risposta? «Non ci sembra il caso di procedere [...] se dovesse sgorgare sangue, allora ne riparleremo».

 ©Monica Taddia

Nessun commento:

Posta un commento