mercoledì 20 marzo 2013

Il carro fantasma di Verucchio

Verucchio, tra i monti del riminese, diede ai natali un personaggio storico che fece scomodare addirittura Dante Alighieri.
Malatesta da Verucchio, vissuto a cavallo di due secoli (1212-1312) venne per questo ribattezzato dai più come "il Centenario", e fu il capostipite della celebre famiglia malatestiana di Rimini.
Tra le varie leggende locali, ci colpisce più di tutte quella del carro della morte, una figura che percorre l'Italia intera, dal nord al sud.

Ma perchè proprio qui un carro? La risposta potrebbe trovarsi proprio nella storia stessa di Verucchio:
<<Nelle tombe di Verucchio gli elementi di carri e bardature, solitamente combusti e deposti assieme al resto del corredo, erano ritenuti di stretta pertinenza del defunto. In ambito etrusco e italico il carro aveva la funzione di segnalare il rango degli individui. Esclusivo di pochissime tombe maschili è il carro da guerra (currus) che certamente non doveva avere utilizzo reale in combattimento ma poteva forse indicare sia il rango che un ruolo particolare del defunto. Più frequente è il carro da trasporto (carpentum) che assume, nel caso specifico della élite aristocratica verucchiese, un significato particolare legato al controllo di un territorio non urbanizzato, alla proprietà delle terre e del bestiame. La presenza del carro da trasporto, rivelata talvolta solo dalle bardature dei cavalli (morsi, passacinghia, sonagli), risulta particolarmente numerosa nelle tombe femminili: è questo uno dei segnali, insieme alla ricchezza e alla presenza di altri oggetti simbolici (come le asce), del ruolo particolare svolto dalle donne nella società villanoviana di Verucchio. Le specifiche forme e tipologie di carri e bardature testimoniano inoltre, come altri prodotti di artigianato specializzato, l’inserimento di Verucchio in un circuito di contatti e relazioni che esce anche dai confini italici. >>
( http://www.archeobo.arti.beniculturali.it/ )
Ecco che quindi il carro, da simbolo storico, diviene simbolo di raccordo tra la vita e la morte.
Sembra che di notte sia possibile vedere, per le strade del paese, passare il terribile carro di Malatesta il Centenario. Qualcuno afferma si possa vedere ovunque, altri che sia solmente un'apparizione fugace nelle notti d'inverno, fuori dal centro abitato, tra i boschi circostanti.
Pare che il carro sia trainato da buoi e trasporti strumenti di tortura.
Nonostante questi particolari contrastanti, tutti sono concordi nell'affermare che chi lo vede venga segnato dalla sfortuna, destinato a finire i suoi giorni di morte violenta.

©Monica Taddia

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