mercoledì 20 marzo 2013

I folletti calabresi

La Calabria è una regione magica, non solo dal punto di vista storico e naturale, ma anche nel senso vero e proprio del termine. Infatti, tra case di campagna, boschi e fiumi, si aggirano da tempi immemori, una moltitudine di folletti da fare quasi invidia alla tradizione irlandese. Di seguito, in ordine alfabetico, troverete i nomi e le peculiarità dei folletti più conosciuti.

AUGURIELLI: si trovano nella zona di Catanzaro, sono paffuti, hanno i capelli ricci e portano sempre un berretto rosso in testa. A differenza dei loro altri "cugini" calabresi, sono gli unici ad avere i piedi a zoccolo di cavallo.Vivono nelle case coloniche abitate da sette famiglie, e sono gelosissimi della loro dimora, tanto che se cambiano gli inquilini, diventano molto dispettosi.Portano tantissima fortuna a chi li incontra; per farseli amici puo' essere utile sfruttare il loro punto debole.. sono attratti da tutto ciò che luccica! Regalando loro pezzetti di metallo o di vetro, ci si assicura il loro appoggio e la loro riconoscenza.
CUSCU: nulla si sa di questo genere di folletti, se non la loro triste peculiarità di esseri tremendi e maligni.
FAJETTI: vivono in tutta la Calabria, nelle cantine e nei solai delle case di campagna. Tra tutti i folletti, sono i più dispettosi: si intrufolano in casa, di notte, combinando danni, nascondendo oggetti e facendo dispetti di ogni tipo alle ragazze. Non serve a nulla arrabbiarsi: l'unico modo per farli andare via è quello di ignorarli del tutto.
FUDDETTU: sono folletti dalla lunga barba biance che vivono in tutta la Calabria, in particolare presso le case di campagna, vista la loro golosità di uova di galluina fresche. Amano giocare con i bambini, ma spesso li abbandonano lasciandoli in strane posizioni, oppure ai piedi del letto. Il loro "mezzo di trasporto" preferito sono i dorsi delle rane. Conoscono i luoghi in cui sono sepolti i tesori, ma non li rivelano mai a nessuno. Un avvertimento: sono molto suscettibili, e se scoprono che si è parlato male di loro, sono capacai di vendicarsi in modi terribili. Per liberarsi di queste creature, e per evitare soprattutto che importunino i bambini, è necessario porre un ferro da stiro (o altri oggetti di uso comune in metallo) vicino alla culla, oppure mettervi vicino una ciotola di chicchi di panico, una scopa o uno straccio: il fuddettu non potrà salire senza avere prima contato i chicchi di panico, i fili della scopa o i buchi dello straccio.
MARRAUCHICCHI: vivono sulla costa jonica,sono alti due palmi circa, hanno piccoli occhietti e mani rossi fuoco, dello stesso colore del berretto da cui non si separano mai. Anche loro conoscono i luoghi in cui si trovano i tesori: per farselo rivelare basta rubare loro il berrettino rosso, minacciandoli di non restituirglielo più. Non è facile,però: sono famosi anche per essere creature velocissime! Hanno una doppia personalità, che può essere gentile e generosa, oppure crudele e spietata. A differenza di altri folletti, non hanno problemi a farsi vedere dalla gente, e di solito ama servire le fanciulle e le giovani donne di bell'aspetto, facendo invece un mare di dispetti a quelle brutte. Si ha però notizia di una vecchietta che, non si sa bene per quale motivo, riuscì a ottenere la protezione di un Marrauchicchio, ottenendo da lui tutto ciò di cui aveva bisogno: vestiti, denaro, cibo... Tutto le veniva portato in modo misterioso, e la gente del paese la invidiava sperando di poter incontrare anch'essi un folletto così generoso.
MARRAUCHINI: abitano sui monti della Sila, e sono riconoscibili a causa della loro corporatura molto gracile e dal loro vestiario composto da una tunica e un cappuccio nero. Non sono molto amati dagli abitanti della zona, visto che sono soliti rubare le galline nei pollai.
MONACI FOLLETTI: vivono nelle case delle famiglie più povere di tutta la Calabria, anche se la loro zona di origine è Monteleone. I contadini della zona dichiarano di averli visti sotto forma di aspetti diversi: un nano con i calzoni ed il berretto rosso, un animaletto antropomorfo ricoperto di peli.Sono avari, vendicativi, donano sonni infelici ai proprietari di casa, trasformandosi in gatti, di notte, e posandosi sui loro petti. Dispettosi e grottescamente burloni, a volte però possono anche aiutare i loro "coinquilini". Ognuno di questi folletti possiede una pignatta piena d'oro, dalla quale non si separa mai: nascosta ai piedi di un albero o tra le crepe di un muro, puo' esser loro rubata solamente quando seguono i loro padroni verso una nuova casa.
U' MONACHEDDU: vive nella zona di Catanzaro, riconoscibile nell'aspetto a causa del suo vestito da frate, con tanto di sandali dalle fibbie d'argento. Anche lui porta in testa uno zuchetto rosso, che dona fortune ingenti a chi se ne impossessa. Tuttavia, farlo non è facile, e se la missione fallisce, u' Monacheddu si vendica...
ORA: folletti molto dispettosi. Per poterli allontanare dalla propria casa, bisogna disporre, in una stanza della casa, qualcosa sul pavimento in forma di croce, prima di andare a dormire.
U' SCAVUSEDDU: è il folletto tipico della zona di Crotone. E' di bassissima statura, tarchiato, dall'aspetto poco gradevole; indossa anche lui un berretto ed un mantello rosso e non porta mai le scarpe.Secondo altri, invece, si tratta di una creatura leggera ed agilissima. E' un tipo strano, che si diverte a dare scappellotti agli uomini burberi e chiama "brutta!" tutte le donne; nonostante questo, spesso si mostra molto cortese, accendendo il fuoco o i lumi in casa e rispondendo gentilmente a chi tenta di parlare con lui. Può mostrarsi contemporaneamente in diverse stanze e a persone diverse, ed è possibile vederlo solamente di notte:  in ogni caso non è affatto facile acchiapparlo. Se gli si ruba il berretto, bisogna stare attenti alle sue promesse di ricompensa: tante volte promette moltissimo oro in cambio, in realtà ci si ritrova con una pari quantità dell'oro promesso in...carbone! Anche lui segue la famiglia ospite, in caso di cambio di abitazione. Esiste una preghiera con la quale i ragazzi invocano queto folletto: egli infatti ama giocare con loro, vista la sua natura bizzarra. Bisogna però ricordarsi di non offenderlo mai, in alcun modo, altrimenti il suo aspetto vendicativo prende il sopravvento. A Cutro, la prima notte trascorsa in una nuova casa, le famiglie sono solite imbandire una tavola per lo Scavuseddu: se il mattino seguente i cibi sono ancora tutti intatti, il fatto è foriero di future disgrazie casalinghe.

©Monica Taddia

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