L'isola di Poveglia si trova a sud della
laguna di Venezia e deve probabilmente il suo antico nome (Popilia)
all'antica vegetazione di pioppi caratterizzante il suo suolo. Altri
pensano che, invece, sia stata così chiamata in onore del console romano
Publio Popilio.
Nel XIV secolo, durante la terribile
epidemia di peste bubbonica che mise in ginocchio l'intera Venezia,
centinaia di morti si trovavano riversi tra le calli della città. Per
sopperire al problema fu deciso di trasportare tutti i morti
sull'antistante isola di Poveglia, ma con il passare del tempo anche gli
ammalati e coloro che iniziavano a presentare i primi sintomi della
malattia, venivano strappati con la forza dalle loro case e portati a
morire in quel lazzereto. Si tratta di uno dei cimiteri a cielo aperto
più grandi che la storia possa ricordare, più di 160.000 persone furono
le vittime di questa epidemia, e i loro corpi giacciono tutt'ora a
Poveglia. Gli abitanti di Venezia sono ancor oggi convinti che, di
notte, i fantasmi degli appestati si aggirino sull'isola lamentandosi e
gridando. E probabilmente questi spettri non sono le uniche anime in
pena a trovarsi intrappolati tra quelle acque: nel canale antistante
l'isola, durante il periodo dell'Inquisizione, venivano condannati
eretici e streghe tramite la pena dell'annegamento. Tra questi
ricordiamo il famoso eretico vicentino Antonio Rizzetto (o Rossetto) che
nella notte dell'8 febbraio 1565 venne così giustiziato.
Nel 1922 sull'isola venne costruito un
ospedale psichiatrico di dubbia professionalità. Pare che il direttore
fosse dedito alle cure "alternative" dell'elettroshock e della tortura,
che praticava in segreto in una stanza della torretta situata al lato
sud della struttura. Molti dei pazienti persero la vita proprio là
dentro, e probabilmente fu proprio per mano loro, chissà, che un giorno
decise di suicidarsi gettandosi dalla finestra della torre. Tuttavia
pare che la morte non avvenne a causa dell'impatto: l'uomo si rialzò in
piedi, come se nulla fosse accaduto, e chi accorse in suo aiuto disse di
aver visto una nube di fumo grigio avolgerlo e soffocarlo. Ma si dicono
tante cose di quella torre: qualcuno afferma addirttura che ogni tanto
mani invisibili suonino una campana che vi si troverebbe all'interno.
I pazienti dell'ospedale furono i primi a
capire che qualcosa non andava in quel luogo: ogni notte assistevano ad
apparizioni raccapriccianti, udivano voci, grida e lamenti. I loro
racconti però non venivano presi in considerazione dagli inservienti:
solamente il direttore inizio' ad interessarsene poco prima della sua
scomparsa. E pare fosse proprio per quel motivo che iniizò ad accanirsi
sui pazienti tramite elettroshock et similia.
In realtà non esisterebbero documenti
atti a testimoniare la presenza di un ospedale psichiatrico a Poveglia:
vi fu invece una casa di riposo che smise di funzionare verso la fine
degli anni Sessanta. E' molto probabile che realtà e leggenda si siano
mescolate, confondendosi con la presenza di ospedali psichiatrici, come
quello di San Clemente, che si trovavano in prossimità di Poveglia, ma
non all'interno dell'isola stessa.
Dopo l'abbandono, diverse persone
s'interessarono all'acquisto dell'immobile, ma dopo averlo visitato
cambiarono idea, affermando di aver percepito un'atmosfera troppo carica
di negatività. Alcuni avrebbero addirittura sentito lamenti e voci
provenire dalle varie stanze.
Si dice (ma non ci sono prove certe
sulla veridicità di questa testimonianza) che una famiglia decise di
acquistare l'intera isola di Poveglia e vi trascorse addirittira una
notte... Per poi fuggire a gambe levate dopo che qualcuno (o qualcosa)
inflisse una ferita alla testa della loro figlia, che le costò 14 punti
di sutura.
Le testimonianze di tutti coloro che
hanno visitato l'isola concordano tutte in due particolari molto
importanti: il senso di inquietudine ed oppressione che aleggia su tutta
Poveglia ed il fatto d'aver udito una voce intimare ai visitatori di
andarsene e non tornare mai più.
Suggestione? Sicuramente. Ma è anche
vero che tutti i luoghi in cui hanno imperversato morte e dolore, nel
tempo hanno assorbito queste cariche negative, e queste sono
percettibili soprattutto dai soggetti più sensibili. Ma sfido chiunque a
non provare un senso d'angoscia guardando questa photo gallery: http://sithean.photoshelter.com/gallery/The-Mystery-Island-of-Poveglia/G0000TYn0KNKGt8U/P0000RuhhhqFtPFM
L'isola al momento non è raggiungibile
da alcun battello pubblico, e visitarla non è consentito se non tramite
permessi speciali. Quindi vi ricordiamo di non azzardare "gite fuori
porta"!
© Monica Taddia
Immagine: Poveglia in un'antica stampa
Immagine: Poveglia in un'antica stampa
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