Essi, durante le feste, organizzavano
tornei a birilli. Nulla di strano se non fosse che questi birilli
fossero d'oro massiccio e la palla di puro argento.
Il tempo è passato, i cavalieri hanno
perso tutte le loro fortune e il castello è stato abbattuto. Al suo
posto, ora, cresce un bosco di castani. E proprio tra questi alberi, a
mezzanotte in punto, pare si possano ancora sentire le risate dei
cavalieri e il rumore della palla che si scontra con i nove birilli
d'oro.
Esiste un'altra versione della leggenda,
che vede come protagonista non i cavalieri, ma un re potente e malvagio
che gobernava l'intera Val di Fleres. Gli abitanti, popolo di minatori,
temevano quest'uomo che esigeva da loro sempre più tasse e li trattava
in modo estremamente crudele. E con i soldi dei suoi sudditi, a proprio
ludibrio, si era fatto costruire un gioco dei birilli in oro zecchino:
oro che i minatori avevano estratto personalmente.
Un giorno, però, il più coraggioso dei
minatori decise di ribellarsi e propose ai suoi compagni di lavoro di
lottare per riconquistare i loro diritti. Il re lo venne a sapere e
decise di vendicarsi agendo direttamente sul ribelle: l'uomo però venne a
saperlo e corse verso la montagna del Tribulaun, rincorso dal sovrano.
Quest'ultimo, alla fine, riuscì a raggiungerlo, brandì la spada e,
mentre stava per sferrare il colpo mortale, venne fermato dal fantasma
del Tribulaun, che colpì con un pugno la cima del monte spaccandolo in
due.Il sovrano fu trasformato in roccia, quella che ora viene chiamata
Goldkappl e si trova davanti al Tribulaun. L'eroe tornò, invece, tra la
sua gente.
I birilli non vennero mai rinvenuti tra
gli oggetti personali del re, ma pare che siano stati nascosti e
giacciano da qualche parte in Val di Fleres...
Tre birilli d'oro sono raffigurati anche
sullo stemma di Obernberg am Brenner, un paese a 40 km da Innsbruck.
Narra la leggenda che là i minatori fossero talmente ricchi da essersi
costruiti un gioco dei birilli in oro puro.Un giorno, per divertirsi,
scuoiarono un bue, lo ricoprirono di sale e lo fecero correre giù per la
valle: questi, impazzito dal dolore iniziò a urlare di dolore e, nello
stesso momento, tutte le miniere crollarono. I minatori morirono tra le
macerie, mentre i soppravissuti portarono il gioco dei birilli d’oro in
una grotta e poco dopo tempo morirono di peste. Questa leggenda non vi
ricorda qualcosa?
©Monica Taddia
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