mercoledì 20 marzo 2013
Riflessioni sul femminino sacro ed il culto di Afrodite
In una cultura patriarcale il mistero di trasformazione di Afrodite , dea dell'amore, della bellezza e della saggezza, ma anche Dea Alchemica, rappresenta il mistero femminile meno rappresentato. E' un mistero al quale è più facile che le donne siano iniziate in una fase progredita della loro vita, se mai lo saranno...
Nel patriarcato tradizionale il corpo di una donna rappresenta un'impurità, essa appartiene a suo marito ed il suo corpo deve soddisfare le necessità di lui. Per le donne non deve costituire fonte di piacere. Le donne che godevano autonomamente della propria sessualità, con il proprio compagno o con molti uomini erano chiamate e lo sono tutt'ora, Puttane. La repressione sociale si estendeva anche fra le donne che erano sposate, le quali non godevano della loro sessualità.
Quando al maschio viene consegnato lo scettro del dominatore, l'amante estatico che è in lui, inteso come potenziale umano e divino dell'uomo, nonostante questi possa divenire un amante efficiente, orgoglioso della propria abilità come gli è stato insegnato , viene inibito. Per sperimentare la Dea attraverso il corpo di una donna il suo ego non deve esercitare un controllo su di lei ne su se stesso.
Non il potere, bensì l'AMORE dev'essere presente affinchè la Dea sia presente in questo mistero incarnato. L'esperienza fisica ha bisogno di possedere una componente SACRA per poter fare di una donna un'iniziata.
La Vita stessa della donna è come un labirinto a spirale, simile a quello posto nel pavimento della cattedrale di Chartes, una volta entrate nel labirinto, lo scorrere del tempo e le distanze sembrano irreali, ci sentiamo nel mezzo di un rituale e di un viaggio dove è possibile la trasformazione, Non possiamo sapere quanto vicini o lontani dal centro ci troviamo, in cui potremmo trovare un significato, fino a quando non l'avremmo raggiunto.
La via del ritorno non è ovvia ed una volta riemersi, non vi è modo di sapere come e quando trasferiremo quell'esperienza nella nostra vita, fino a quando non lo facciamo. In un labirinto non ci sono vicoli ciechi, il percorso ripiega su se stesso, la direzione verso cui puntiamo cambia costantemente e se non ci voltiamo o rinunciamo, raggiungeremo il centro della rosa, la Dea, il Graal, il simbolo che rappresenta il sacro femminino.
AFRODITE, COMPRENDERLA PER ESSERLE DEVOTA
Afrodite è un archetipo denso di bellezza, racchiude in sè una volgarità divertita e nello stesso tempo la più alta dignità e civiltà, perchè Afrodite è Armonia.
Sembra essere lì a ricordarci la nostra più intima natura, l'amore, al quale nessuno può resistere. Porta con sè la verità del corpo, la necessità del bello e del piacere, della cura dell'amante, della cura di sè e degli ambienti.Non è mai eccessiva, è misurata in ogni manifestazione, così che anche l'abbandono risulta appropriato.
Afrodite protegge gli amanti, le prostitute, le debolezze. rappresenta l'innocenza, la naturalezza del corpo e del sesso. Forse è per questo che è così malvista.
E' legata al presente, è effimera, vive nel piacere, nei gesti degli amanti, nelle parole appassionate dette sul momento, non si cura di lunghe unioni ma le rinnova e se non possono essere rinnovate ne evidenzia la decadenza rivolgendo i suoi favori ad altro.Quante Afroditie si sono susseguite nei secoli prendendosi gioco del potere e delle guerre con leggerezza. Ammiccano dai quadri o si mostrano immortalate nelle statue.. le possiamo intravvedere anche oggi per le strade o a scandalizzare d'invidia le mogli o le fidanzate a qualche cena.
"Fate l'amore, non fate la guerra" sembra sussurrare, lei che fece innamorare perfino Marte.La sua vendetta tremenda cala su chi rifiuta l'amore e su chi si ritiene a lei superiore. Chi ne incarna l'archetipo troppo a lungo identificandosi ne rimane prigioniera, ma chi la sa accettare come una parte di sè ne avrà grandi gioie. Rimane misteriosa per una cultura come la nostra, che ancora, scinde la donna angelica e la puttana strega o al massimo come dice Ginette Paris nel suo libro" La rinascita di Afrodite", si rifugia in un sesso grigio sublimato che è solo somma di esperienza.
Afrodite invita a trovare una terza strada, una spiritualità nel corpo, con un'esigenza di spontaneità e passione vera, nel dedicarsi all'altro. altrimenti scompare sdegnata lasciando posto al brutto, all'insensibile, al vuoto, all'aridità, alla noia, alla divisione.Ogni anno si dice che ritorni vergine, a testimoniare che ogni incontro d'amore è unico, Afrodite è completa in se stessa e per questo sparge amore, nulla ha a che vedere con chi si denigra, si spreca o si dispera.Dei cicli lei insegna a rispettare la danza dell'incontro accogliendo quel che inizia, vivendolo intensamente e accettando quando qualcosa finisce, sa che come per le onde del mare tornerà un nuovo inizio.
Elena Lizzie
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