lunedì 25 marzo 2013

Raffaele Bendandi - Come prevedere un terremoto

Sarebbe bello poter prevedere gli eventi catastrofici ed in particolare i terremoti che sconvolgono il nostro pianeta e provocano miliardi di vittime ogni anno.
Purtroppo la scienza non ha ancora trovato la soluzione ma qualcuno, in passato, è riuscito a prevedere i terremoti in anticipo, non un mago, non un ciarlatano ma un uomo con una grande passione per la scienza che ha fatto una grande scoperta ma tutto, come al solito, è stato insabbiato o nascosto per anni.
Il suo nome era Raffaele Bendandi, nato il 17 ottobre 1893 a Faenza, soprannominato anche "L'uomo dei terremoti".
Essendo di famiglia modesta frequentò la scuola fino alla quinta elementare, poi fece un corso da disegnatore, effettuò alcuni anni di apprendistato presso un orologiaio e poi intraprese la professione del padre ovvero intagliatore del legno per realizzare giocattoli o oggetti sacri.
Sin da quando aveva 10 anni era appassionato di astronomia e si costruì da solo un telescopio e un giroscopio.
Mentre lavorava come intagliatore di legno portava avanti la sua passione e iniziò anche a dedicarsi allo studio dei terremoti dopo il terremoto di Messina del 28 dicembre 1908.

I suoi studi portarono alla conclusione che i terremoti si possono prevedere:
Come sappiamo un terremoto è dovuto al movimento delle faglie che si muovono in orizzontale o verticale nella crosta terrestre, creando sfregamenti e quindi un movimento della terra (terremoto).
Bendandi capì che questi movimenti erano provocati dall’influenza gravitazionale della luna in vicinanza ad altri pianeti, come avviene per le maree (che ebbe occasione di studiare nel 1919 durante il suo servizio militare).
Quindi, quando un pianeta si avvicina alla luna essa esercita una forza gravitazionale che rigonfia e attira gli strati interni della terra tanto da provocarne questi movimenti  delle faglie e provocare il terremoto.
Dopo queste scoperte Bendandi continuò in segreto i suoi studi in una grotta nell’Appennino Tosco-Romagnolo.



Studiò i grandi terremoti del passato e l’allineamento dei pianeti di allora, costruendo, esso stesso, sismografi per la misurazione e strumenti vari per le sue ricerche, uno addirittura con una massa di 400 Kg funzionante ancora oggi.
I suoi studi rimasero in gran segreto fino al 23 novembre del 1923 quando decise di far scrivere ad un notaio di Faenza la previsione di un terremoto nella Marche il 24 gennaio 1924.
Il terremoto avvenne  il 26 gennaio 1924, quindi 2 giorni dopo la sua previsione.

Da questo fatto il Bendandi diventò famoso in tutto il mondo e molti giornali scrivevano di lui, entrò a far parte della società sismologia Italiana.
Nel 1927, durante il periodo fascista Mussolini lo nominò Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia e lo incitò a divulgare  le proprie previsioni ma successivamente gli impedì di farlo perché molti accademici iniziarono ad avere una forte invidia nei suoi confronti, essendo loro stessi incapaci di prevedere i terremoti come faceva lui.
Bendandi però non si diede per vinto e nel 1931 pubblicò il libro “Un principio fondamentale dell’universo”.
Procedette poi con le sue teorie studiando anche i cicli undecennali del sole e scoprendo altri 4 corpi oltre il pianeta Nettuno (Transnettuniani o Ultra).



Nel 1959 scoprì anche un pianeta tra Mercurio e il Sole (al quale dette il nome della sua città natale Faenza).Questi pianeti, secondo i suoi calcoli ciclicamente si avvicinano maggiormente alla terra provocando questa forte attrazione scatenatrice di terremoti.
Dopo la seconda guerra mondiale Bendandi studiò le interferenze elettromagnetiche provocate dalle tempeste solari e gli effetti che provocavano sul pianeta e sull’uomo.
Morì a Faenza nel 1979.
Purtroppo le sue teorie vennero prese in considerazione (anche se da poche persone) solo dopo la sua morte.
Grazie all’associazione “Bendandiana” (di cui trovate anche un gruppo in facebook) le sue teorie e previsioni future sono state messe in luce ma purtroppo ancora non vengono riconosciute dalla scienza ufficiale e da molti viene ancora visto come un ciarlatano.
Tra i suoi appunti, dopo la sua morte, fu ritrovata la previsione del terremoto del 1976 in Friuli, altre 103 previsioni (delle quali 61 Italiane), la previsione di un terremoto devastante nella città di Roma e aree limitrofe l’11 maggio 2011 e una previsione per il 5-6 aprile 2012 con forti scosse ovunque intorno alla terra.
Sarebbe bello se la scienza potesse dare almeno un pò di peso alle sue previsioni (che si sono sempre rivelate veritire) così da salvare tantissime vite umane.

© Antonella Balboni

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