La morte non esiste, siamo solo energia che si modifica


Da quando siamo piccoli ci è stato detto che la morte è la cosa più terribile che possa accadere ad un essere vivente.

Ci terrorizza perché non si conosce se o cosa ci sia dopo e quindi è diventata un arcano dilemma a cui si cerca da sempre di dare un significato.

Ma è scientificamente possibile che la vita sia fine a se stessa? un organismo nasca, viva e muoia per poi smettere definitivamente di "esistere"?

Ci sono studi recenti che vogliono indagare su questo mistero e voglio guidarvi in queste nuove scoperte attraverso spunti presi da un libro che ho letto intitolato "L'uno detto Dio" di Vittorio Marchi.

Gli studi degli ultimi decenni hanno portato ad una rivalutazione della struttura della materia ed in particolare del corpo umano.
Si è studiato che l'uomo ha una energia che lo circonda, invisibile ai nostri occhi.
L'energia che emettiamo ci lega l'uno agli altri in un tutt'uno con l'universo che si presenta come in un ologramma.

Avete ad esempio com'è fatto un ologramma? è un'immagine stampata su un apposito supporto.
Se lo tagliate in due l'immagine non verrà tagliata a metà ma verrà duplicata, ovvero su entrambe i due pezzi di ologramma si vedrà l'immagine intera.
Potete tagliarlo infinite volte e l'immagine si vedrà sempre intera.
Così funziona per l'universo, se lo dividiamo in tanti pezzetti ci accorgiamo che noi esistiamo qui e in altri luoghi in questo stesso momento e il passato, il presente e il futuro non esistono.

Ma torniamo all'energia invisibile attorno al nostro corpo.
Un docente dell'università di fisica dell'università di San Pietro Burgo, Konstantin Korotkov ha dimostrato da analisi fatte attraverso fotografie con particolari strumenti, che persone decedute continuavano ad essere accerchiate da questa energia che rimaneva anche parecchie ore dopo il decesso.
Solo dopo un periodo di tempo più prolungato questa energia saliva verso l'alto staccandosi dal corpo e svanendo, non nel nulla ma fondendosi in questo ologramma.
Logicamente la scoperta ha prodotto scalpore e anche ironie nel mondi scientifico ma Korotkov non si è perso d'animo e i suoi studi stanno continuando.

Questa scoperta ci suggerisce il fatto che noi stessi siamo fatti di energia e che il nostro corpo è solo un punto in cui l'energia si ammassa e forma la materia.
A un dato punto della nostra vita (che noi chiamiamo morte) l'energia passa da questa materia ad un'altra.
Quindi morte e nascita andrebbero messe sullo stesso piano e la vita sarebbe solo un breve passaggio di tutto il percorso.

Chi ha avuto esperienze di premorte descrive  l'esperienza come positiva, solitamente queste persone vedono forti luci prima della morte (per esempio il tunnel del coma).
Queste luci non sono altro che l'energia di cui siamo fatti che ci viene mostrata.

Anche altri situazioni ci possono indicare la presenza di queste luci, per esempio gli sciamani antichi, i medium o coloro che comunque possiedono doti considerate "soprannaturali"che riescono a vedere i campi energetici che ci circondano e riescono ad interagire con essi.

In questo caso la frase " nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma" fa proprio a nostro caso.

Detto questo credo sia un bene riflettere sul vera esistenza dell'uomo, se è giusto continuare in questo modo fino all'autodistruzione indotta dalla guerra, dal razzismo, dalle manipolazioni genetiche, dallo sfruttamento del nostro pianeta, dall'uso dall'energia che ci circonda per scopi militari (non ci è stato detto ma è stato fatto!) e da molto altro ancora.
Stiamo facendo tutto a noi stessi perché siamo parte del "tutto" e lo saremo per sempre.

Antonella Balboni

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