Il Codice Gigas: la bibbia del Diavolo



Il  libro più famoso al mondo è la Bibbia, nella quale vengono riportati, dai vari profeti, i messaggi divini.
Pochi sanno dell'esistenza dell'antitesi di questo libro: una bibbia non scritta sotto ispirazione e dettatura divina ma con l'aiuto del demonio, Satana!

La bibbia del diavolo
E' il libro medioevale più grande esistente al mondo 92cm  x 50cm e 22cm di spessore, 320 pagine (di cui 8 di queste sono state rimosse ma non si sa ne da chi ne perché) realizzate con 160 pelli di vitello, 75 kg di peso e considerato, un tempo, l'ottava meraviglia del mondo.
La sua copertina è realizzata interamente a mano, in legno, ricoperta di pelle e da alcuni ornamenti in metallo.
Il libro viene anche chiamato Codice Gigas (che significa, in Italiano, enorme libro), oppure nei nomi meno conosciuti Codex Giganteus (il Libro Gigante), Gigas librorum (idem), Fans Bibel (la Bibbia del Diavolo), Hin HÂles Bibel (La Bibbia del vecchio Nick) e Svartboken (il Libro Nero).

Gli esperti lo considerano come uno degli oggetti più strani, enormi, inquietanti, affascinati, soprannaturali e inspiegabili che siano mai esistiti.


Secondo la leggenda il Codice Gigas fu scritto da un monaco benedettino in un monastero della Boemia meridionale nei primi anni del XIII secolo.
Ai monaci benedettini (detti anche Monaci neri per via delle loro vesti scure che simboleggiavano il distacco dal mondo esterno) erano imposte dure regole e duri sacrifici fisici (come la privazione del sonno, del cibo, autoflagellazione, vesti riempite di pulci, ecc...) e l'infrazione di una di esse portava a dure punizioni.
Questo frate, soprannominato Ermanno il Recluso, fu condannato a morire murato vivo per averle infrante.

La notte precedente alla sua condanna, colto da un'ispirazione divina (o demoniaca?), decise di scrivere un enorme libro, in cui vi fosse trascritta l'intera bibbia, formule magiche e il sapere umano, e fin qui nulla di strano.
Il punto misterioso è che si offrì di scriverlo in una sola notte.
In cambio, chiese agli altri monaci di salvargli la vita se fosse riuscito nel suo intento.
Questi naturalmente lo derisero ma in ogni modo decisero di lasciarlo provare.

Il monaco scrisse per tutta la notte ma quando giunse la mezzanotte si rese conto che era impossibile terminare il libro prima del mattino.
Quindi implorò Satana e strinse un patto con lui per aiutarlo a terminare il libro in cambio della sua anima.

Questi lo aiutò e il libro il mattino fu completo. Pare però che, nonostante la richiesta del Monaco di venire salvato dalle grinfie del Diavolo chiedendo l'intercessione della Santa Vergine, egli sia morto prima di poter godere della sua salvezza spirituale.

Da allora, il viaggio del libro è stato lungo, passando di persona in persona per anni.
La sua possessione è sempre stata considerata come un onore ma, allo stesso tempo, fonte di grade negatività.

Una decina d'anni dopo la sua stesura, il convento che lo possedeva ebbe un tracollo finanziario e lo dovette vendere al monastero dei frati Bianchi di Sedlec (fuori Praga) i quali misero il libro in un cimitero consacrato.
Poco dopo però il convento fu colpito dalla peste e cadde in rovina, tantissimi corpi morti affollavano il luogo e tutto divenne così buio che ancora oggi possiamo trovare fonte di questo malcapitato evento: una struttura macabra piena di rovina e morte, l'ossario di Sedlec, dove tutt'oggi troviamo strutture costituite da ossa umane.

Dal 1477 al 1593 il Codice Gigas fu custodito nella libreria del monastero di Broumov fino a quando non fù trasferito a Praga nel 1594 per entrare a far parte della collezione di Rodolfo II.


Nel 1565 infatti, Rodolofo II si fece mandare un oroscopo da Nostradamus, il quale gli predisse la morte del padre e l'ascesa al trono.

Dopo aver letto l'oroscopo, Rodolfo si appassionò di occulto e si fece mandare, dal monastero di Broumov, il libro, promettendo grandi favori in cambio.
Quando divenne re (come dalle predizioni di Nostradamus) chiamò a corte esperti per farsi tradurre i passaggi del libro ed in particolare per studiare la raffigurazione di Satana impressa sulla pagina.
Rodolfo divenne talmente ossessionato dall'occulto che non uscì più dal castello e quindi, incapace di governare fu cacciato dal trono, il regno, e il libro caddero in mano agli Svedesi.

Gli ufficiali mostrarono il libro a Cristina di Svezia, l'allora sovrano donna d'Europa.
Cristina ebbe una storia particolare, il padre (Gustavo II) dopo aver perso due figli maschi, educò Cristina come se fosse un uomo, quindi invogliandola a diventare un re alla sua morte.
Ella mantenne la promessa e a 22 anni salì al trono come re.
Cristina custodì il Codice Gigas nella libreria del castello e lo definì come uno dei libri di maggior valore della sua collezione.

Misteriosamente Cristina, 10 anni dopo, si convertì al cristianesimo e abdicò al trono recandosi in esilio a Roma. Portò con sè numerosi testi sacri ma non il Codice Gigas che rimase nel castello.

Il 7 maggio 1697, a Stoccolma avvenne un grande incendio in cui perse la vita Re Carlo II.
Si racconta che le fiamme divamparono ovunque e che numerosi inservienti furono poi torturati e uccisi per il fatto.
Uno di essi però salvò miracolosamente il Codice Gigas lanciandolo fuori da una finestra.

Dal 1649 il manoscritto si trova nella Biblioteca Reale di Svezia a Stoccolma.

Nel settembre 2007, dopo 359 anni, il Codex Gigas è stato riportato a Praga in prestito fino a gennaio 2008, e in tantissimi sono accorsi a vederlo.

Ma cosa contiene il Codice Gigas?


Il Codex include una trascrizione completa della Bibbia tratta quasi interamente dalla Vulgata ad eccezione degli Atti degli Apostoli e dell'Apocalisse di Giovanni, tratti dalla Vetus Latina.


Il testo include anche: La Etymologiae di Isidoro di Siviglia, due lavori di natura storica di Giuseppe Flavio ovvero Antichit‡ giudaiche e la Guerra giudaica, una storia della Boemia (Chronica BoÎmorum) di Cosma Praghese, vari trattati (di Storia, Etimologia e Fisiologia), un calendario con la lista dei santi, l'elenco dei monaci dei monasteri di Podlaûicama, formule magiche, un calendario necrologico, documenti storici e altri documenti. L'intero libro è scritto in latino.
Vi sono molte lavorazioni sulle iniziali e sulle miniature oltre che su immagini a piena pagina.

Il Codice Gigas contiene molti scongiuri, come se fosse stato scritto da una coscienza colpevole, che si vuole auto esorcizzare.
Sono presenti anche  molte formule di esorcismo vicino al nuovo e al vecchio testamento.
A pagina 290, per esempio, ci sono formule di scongiuro contro malattie pericolose.


Di particolare importanza è la pagina 577 in cui viene raffigurato il diavolo.

Questo è presentato mezzo uomo e mezzo animale, con corna, una lingua biforcuta e piedi con artigli, ed è vestito di ermellino, simbolo di potere.
Questa raffigurazione nasce nel medioevo (e prosegue fino ai giorni nostri), probabilmente prresa in prestito dal paganesimo in cui il dio Pan veniva raffigurato in questo modo.
Bisogna ricordare che il medioevo è stato un periodo molto buio e negativo in cui le persone avevano quasi più soggezione del giudizio del Diavolo, piuttosto che di quello di Dio.

Alcuni studiosi pensano che questa raffigurazione possa essere non del diavolo ma di un altro demone.
Resta comunque il fatto che questa è la più grande rappresentazione fino a noi giunta del diavolo, ed è davvero molto inquietante perchè sembra abbia intenzione di aggredire chi lo guarda, per poi entrargli dentro.

Un'equipe d'esperti si è recata a Stoccolma per analizzare il libro: si tratta di  Christopher de Hamel (studioso della bibbia), Michael Gullick (paleografo) Peter Stanford (esperto iconografia satanica) ed Anna Volodaski (bibliotecaria).

Come prima cosa è stato valutato quanto tempo un monaco avrebbe potuto impiegare per scrivere il libro (una riga in 20 minuti, una colonna in 30 minuti, una pagina in 1 ora) e secondo il tempo a disposizione dei monaci di allora (poco, perchè durante la giornata dovevano comunque dedicarsi anche alla preghiera e alle altre faccende del convento), concludendo che un simile libro avrebbe potuto essere terminato in non meno di 30 anni.
Inoltre, dalle analisi, risulta che il monaco non fosse uno scriba professionista ma forse un appassionato che si dilettava nella scrittura o che forse scriveva per liberarsi dai peccati (come si usava allora), quindi avrebbe potuto impiegare ancora più tempo nella stesura dei testi.


Sottoposto ad un esame di grafologia dal professor Gullick, risulta che la grafia si presenta in modo uguale in tutto il libro, se fosse stato scritto da più persone il libro presenterebbe diversi stili, angolazioni, pressioni.

Nella scrittura non si notano segni di stanchezza nè di vecchiaia, il Codice Gigas infatti è perfetto e senza nessun errore.

E' stata svolta un'accurata analisi ad infrarossi sull'inchiostro e sulla grafia utilizzati nel libro:
Una volta i pigmenti utilizzabili per l'inchiostro potevano essere di origine metallica oppure ricavati da insetti, gli scribi miscelavano questi pigmenti per ottenerne l'inchiostro da utilizzare per la scrittura.
Sul libro troviamo solo inchiostro derivato da insetti, con un'uniformità dei pigmenti impressionante, inoltre la grafia è la stessa in tutto il libro,  a dimostranza che sia stato scritto da un'unica persona.

Sono stati poi ricercati i segni dell'incendio del 1697 ma non sono state trovate pagine con bruciature, inchiostro sciolto o pagine accartocciate per il calore.
Le uniche ombre scure strane che ci sono lati della pagina in cui è raffigurato Satana.

Queste rimangono un mistero ma Gullik crede che siano state provocate dalla luce perchè questa pagina, essendo logicamente la più visitata, è stata aperta spesso e quindi esposta alla luce per più tempo rispetto alle altre.

Abbiamo detto che l'autore venne punito venendo murato vivo. Forse ci troviamo di fronte ad un'errata interpretazione della parola inclusus, alcuni pensavano che inclusus significasse essere appunto murati vivi, ma secondo gli ultimi studi la parola vorrebbe dire "scelta di reclusione": probabilmente il frate scelse lui stesso di essere murato vivo per liberarsi dei suoi peccati e mettere su carta il lavoro e gli studi di una vita a favore dell'umanità.
Inoltre nella pagina precedente la raffigurazione del diavolo troviamo una pagina con il regno dei cieli.
Ciò ci fa pensare all'eterna lotta tra il bene e il male, forse il frate ha voluto farci capire che è riuscito a liberarsi dai suoi peccati.

Una cosa curiosa è la lista dei nomi in fondo al libro, tra questi compare anche il nome Hermanus monachus inclusus, non sappiamo se questi fu realmente chi scrisse il libro.
Rimane comunque il fatto che molte storie misteriose continuano ad echeggiare intorno ad esso, tipo che porti sfortuna a chiunque lo possiede e che faccia volteggiare in aria tutti i libri della National Library.

Nel 2009 uno scrittore tedesco molto apprezzato in Germania Richard Dübell ha pubblicato il suo libro La bibbia del diavolo, tratto appunto da questo mistero.
Potete vederne le informazioni qui

La versione del codice intereamente consultabile la trovate qui


Antonella Balboni e Monica Taddia

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