Horus chi sei?

Tutti conosciamo le leggende legate alla vita del dio Egizio del Sole, protettore dei faraoni e del popolo egizio nelle piane africane bagnate dal Nilo. Per secoli gli egittologi hanno attribuito proprio alla maestosa civiltà africana degli Egiziani, le prime raffigurazioni del Dio Falco…fino all’estate del 1994.
Con la scoperta eccezionale del sito turco di Gobekli Tepe, di cui abbiamo in precedenza trattato, viene radicalmente stravolta la concezione storica riferita non solo all’iconografia di Horus, ma in generale alle conoscenze sociali e religiose del genere umano.

Come molti di noi sappiamo, il sito di Gobekli Tepe è costituito integralmente da strutture rocciose a forma di T, innestate saldamente nella terra. Sulle quali è possibile ammirare meravigliose raffigurazioni di animali ed esseri umani, intenti principalmente nello svolgimento delle ripetitive azioni di vita quotidiana.
Ma la nostra attenzione questa volta si sofferma su una precisa incisione che ci da lo spunto per una profonda e doverosa riflessione. Per descrivere pienamente l’eccezionale scoperta, è necessaria una panoramica introduzione sull’iconografia del Dio Egizio Horus.
Horus è considerato l’unificatore del Basso e dell’Alto Egitto, raffigurato in origine, integralmente come un falco (Horo), e solo in seguito perfezionato in divinità dal corpo umano e testa di falco. Sorvolando sulle leggende che legano Horus alla figura di Gesù di Nazareth, possiamo datare le prime rappresentazioni grafiche del Dio intorno al 3100ac, in coincidenza quasi con la nascita del popolo egizio stesso.
Di seguito è riportata una delle prime raffigurazioni egizie di Horus presenti oggi nei molteplici siti africani, risalente appunto a circa 3000 anni prima della venuta di Cristo.
Cosa c’era allora di così straordinario a Gobekli Tepe? Semplicemente questo…
Il Dio Horus, mediante la medesima rappresentazione grafica, già evoluta nella sua forma definitiva, dal corpo umano e testa di falco, ma con un dettaglio aggiuntivo rispetto alla raffigurazione egiziana…una differenza storica datata circa 11.500 anni prima.
A questo punto è lecito chiedersi se le teorie di molti egittologi riguardanti l’iconografia del Dio, mediante l’attribuzione simbolica di determinate caratteristiche, fosse in fin dei conti corretta. Oppure invece, come ormai è di comune pensiero se i famosi “Dei” egizi non possedevano realmente le fattezze e le caratteristiche fisiche rappresentate poi nei geroglifici e nell’iconografia riportata su pergamene, piramidi, sarcofaghi e oggetti di vita quotidiana.
E se così fosse, è possibile che le stesse divinità si fossero manifestate all’uomo terrestre secoli e secoli prima?
Ad oggi le prove sembrano avvalorare straordinariamente questa ipotesi non trascurabile.
Ma soprattutto c’è da chiedersi a quale civiltà attribuire gli individui di questa specie che per millenni l’uomo ha considerato divinità?
A questa e a numerose altre domande da molto tempo scienze ormai affermate e di rilevanza mondiale stanno cercando di dare delle risposte logiche e alquanto sensate, cercando di combattere ogni giorno l’ignoranza indotta che viene violentemente inculcata nella cultura e nella conoscenza dell’uomo di oggi.


Giuseppe Di Stadio

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