Il calcolatore di Antikythera

Come accade sempre in queste occasioni, la verità sulle origini della civiltà umana, passa sempre prima tra le mani di un archeologo. Questa volta è toccato a Valerio Stais, studioso e ricercatore greco, l'arduo compito dianalizzare e certificare quello che è stato il reperto ufficialmente riconosciuto come dimostrazione di un'antica sapienza legata a lontanissime e misteriose civiltà.

1900, isola di Antikythera, in Grecia, un gruppo di pescatori di spugne, riporta alla luce uno strano oggetto, apparentemente danneggiato. Il manufatto era composto da una scatola costituita esternamente da indicatori di misurazione, ed internamente da numerosi e complessi ingranaggi, tra questi 20 straordinarie ruote dentate. Il meccanismo, seriamente compromesso nellasua originale integrità, riportava incisioni in greco antico, che riconducevano chiaramente alla descrizione di un primordiale "simulatore astrale".
Nel 1953, il dottor. Derek J. De Solla Price, avviò l'operadi restauro sui meccanismi corrosi dal tempo e dalle acque. Dopo non molto tempofurono possibili le traduzioni dei testi incisi sugli ingranaggi (molte purtroppo ancora oggi illeggibili). I testi parlavano del Sole, di venere edella famosa orbita eclittica. Vi erano anche chiari riferimenti al ciclo calippico di 76 anni, al ciclometonico di 19 anni, e al ciclo delle eclissi costituito da 223 mesi lunari.
 I risultati degli studi di Price furono resi pubblici nel1959 dallo "Scientific American", con risultati sorprendenti. Dalle analisi scientifiche si è arrivati ad unadatazione storica risalente al 87 a.C.
antikythera_reperti
e si è potuto affermare che lo strumentoveniva utilizzato per calcolare i movimenti del sole, della luna e degli altricorpi celesti.
 Le analisi ai raggi X ci hanno dato la possibilità diricostruire la struttura originaria dell'oggetto, nonché la serie di ingranaggimosse da alberi meccanici, che a loro volta muovevano lancett a differenti velocità sui quadrantidell'antico reperto. Ancora oggi è possibile osservare, sul quadrante frontale del calcolatore, il moto delle stelle dello Zodiaco.
 Ma il lato misterioso di questo ritrovamento sta' in una precisa piattaforma girevole differenziale, che sarà inventata "ufficialmente"in Europa nel 1500. Anche gli studi sulla civiltà ellenica del tempo, non lasciano affatto pensare che le più ingegnose menti dell'epoca fossero in gradodi costruire ed utilizzare, mediante le conoscenze necessarie, un simile calcolatore astrale. Questo caso si va ad aggiungere alle cosiddette "conoscenze fuori tempo".

Ovvero quei reperti che segnano degli squarci profondi nella storia dell'uomo, in quanto, seguendo la linea della storia ufficiale, sitrovano NEL POSTO SBAGLIATO, NEL MOMENTO SBAGLIATO. Se solo pensiamo ai giocattoli Aztechi muniti di ruote (concezione della ruota sconosciuta agli Aztechi), oppure le pesantissime sfere della Costa Rica, la cui stupefacente perfezione pone seri interrogativi sulla loro lavorazione. E ancora le celebri Pietre di Ica, vecchie migliaia di anni,sulle quali sono rappresentate alcune divinità che compiono operazioni a cuore aperto su esseri umani.

Solo attraverso lo studio e la diffusione dei risultati suquesti reperti storici, potremo un giorno riuscire a tracciare la reale linea evolutiva della civiltà umana, senza commettere l'errore che ci portiamo dietroda secoli, rifiutando la concezione e il riconoscimento della "Civiltà Madre".

Giuseppe Di Stadio

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