sabato 13 dicembre 2014

La leggenda del Picèna

Il Castello di Segonzano, in provincia di Trento, sorge sulle fondamenta di un preistorico castelliere. Già in tempi antichi, infatti, questa zona era considerata strategica per la vicinanza al guado dell'Avisio.

Costruito su di uno sperone roccioso da Rodolfo Scancio, al quale fu commissionato dal principe vescovo Federico Vanga, fu proprietà dei Duchi del Tirolo fino al 1796, anno in cui, in seguito a guerre, incendi e saccheggi, venne abbandonato e lasciato andare alla rovina.

Come tutti i vecchi castelli che si rispettino, anche quello di Segonzano ha un suo fantasma, per la precisione él Picéna. Di notte, lungo le mura del castello, non è infatti improbabile vedere qualcuno aggirarsi tra i ruderi: i contadini dei dintorni lo conoscono bene e sono ormai avvezzi da sempre alla sua presenza.
Così chiamato a causa della sua bassa statura, era un sarto che prestava servizio presso i baroni del castello. In particolare era molto caro alla baronessa la quale, una volta saputo che l'uomo era luterano, fece l'impossibile per convincerlo a convertirsi al cristianesimo. Senza, ovviamente, riuscirci.
Nel giardino del castello di Segonzano erano presenti numerosi alberi di fichi, frutti di cui èl Picéna era particolarmente ghiotto. Fu proprio dopo essere salito sopra ad uno di questi alberi (chi dice per golosità, chi per fuggire dalle guardie della baronessa che lo stavano inseguendo dopo il suo rifiuto di convertirsi alla religione cristiana, in quanto fermamente ateo) che la morte lo colse: il ramo su cui si trovava si spezzò e l'uomo cadde nello strapiombo sottostante. Con le ultime forze che gli rimanevano in corpo, strisciò fino all'interno di una piccola grotta dove esalò i suoi ultimi respiri. Il suo spettro si aggirerebbe ancora proprio nei pressi della suddetta cavità-
Nonostante non vi sia traccia di quest'albero, è tuttavia presente la grotta, chiamata dagli abitanti del luogo "Bus del Picena" (Buco del Picena), e dalla quale si tengono ben lontani, specialmente nelle notti di luna piena. 


© Monica Taddia
Immagine: Castello di Segonzano - Albrecht Dürer

Nessun commento:

Posta un commento