lunedì 21 settembre 2015

Le dimore infestate di Pomarance

E' ormai giunto l'autunno: l'aria che si respira è mite e frizzante, la natura inizia a regalarci colori caldi che spaziano tra le sfumature del marrone e del giallo ed il violaceo dell'uva. Quale posto migliore della Toscana per poter godere al meglio di questa atmosfera? 
Il nostro primo viaggio autunnale ha come meta Pomarance, in provincia di Pisa. Il paese, situato nel cuore della regione, si trova a 370 metri sul livello del mare e fa parte dell'Unione Montana Alta Val di Cecina. 

Una delle principali attrazioni del paese, oltre al Palio storico delle Contrade - di cui avremo modo di parlare prossimamente - è la Casa Museo Bicocchi. 
Questa dimora venne costruita nel Settecento per volere del capostipite della ricca famiglia Bicocchi, quivi giunto dalla Romagna. Con il passare del tempo i Bicocchi iniziarono a ricoprire importanti incarichi all'interno dell'amministrazione pubblica di Pomarance e il palazzo altro non fu che lo specchio dell'importanza e del prestigio acquisiti. Abitato fino alla prima metà del Novecento, venne poi acquistato dal comune nel 1980 direttamente dall'ultimo discendente, Maurizio Bicocchi, il quale risiede attualmente a Follonica. Per salvaguardare l'importante patrimonio fu deciso d'adibire in parte il palazzo a Casa Museo; l'altra parte è invece stata trasformata nell'Antico Hotel del Pomarancio. 
La guida della Casa Museo è Elsa Balatri, una delle ultime persone a prestar servizio alla famiglia Bicocchi. Proprio lei, accompagnando il visitatore attraverso i corridoi e le stanze dal mobilio e i suppellettili originali ottocenteschi, racconta al visitatore storie e curiosità legate alla dimora. In particolare ci si sofferma incuriositi sulle strane vicende concernenti la Camera Rossa. Elsa la ricorda come la camera del vecchio Antonio, un tipo piuttosto burbero, specie nei confronti della servitù. Quando il vecchio Antonio venne a mancare, le cameriere che ebbero il compito di sistemare la camera si sentirono portar via le crestine dalla testa e slacciare i grembiuli. Esse corsero immediatamente in cucina ad avvertire la fattoressa dicendole che il fantasma di Antonio si stava sicuramente prendendo gioco di loro cercando di spaventarle. 
Tuttavia circola anche un'altra leggenda legata sempre alla Camera Rossa. Qualcuno afferma che fosse appartenuta, in epoca passata, ad uno dei figli dei Bicocchi, un ragazzino affetto da problemi sia fisici che mentali. Poichè i genitori non volevano condurlo con loro ai ricevimenti ed alle cene organizzati nelle ampie sale del pian terreno, erano soliti tenerlo rinchiuso nella sua stanza, presumibilmente a chiave. Sarebbe suo il fantasma che, non molto tempo fa, durante una gita scolastica, avrebbe provocato una forte corrente di vento - in un momento in cui porte e finestre erano chiuse - facendo dondolare insistentemente il lampadario all'interno della camera.
Alcuni ospiti dell'hotel e diversi abitanti del posto hanno dichiarato di sentire ogni tanto dei lamenti o il suono di un pianoforte provenire dall'ala adibita a museo. Sempre, rigorosamente, di notte o sul far della sera. 

Incamminandoci, invece, per i sentieri di campagna, percorrendo fino in fondo quello che porta in località Sant'Elisa - una stradina stretta che serpeggia tra costruzioni rurali abbandonate ed agriturismi -, potrebbe capitarci di giungere di fronte a quella che gli abitanti del posto chiamano "la Casa Stregata". Nulla a che vedere con le streghe, però. 
Si tratta di una villa in stile liberty la cui costruzione potrebbe essere databile tra fine Ottocento ed inizio Novecento, proprietà di una ricca famiglia di Firenze. Come sempre verità e fantasia si mescolano, contribuendo a donarci un quadro distorto della verità dei fatti. Cio' che si sa più o meno con precisione è che l'ultima abitante della casa, una donna vittima di forte depressione, venne trovata impiccata ad una trave sul finire della seconda Guerra Mondiale. 
Ed effettivamente un gancio è ancora presente appeso al soffitto d'una delle camere mentre alcune macchie rosse sul pavimento pare si dirigano verso i sotterranei. Ma potrebbe trattarsi del sangue di qualche animale ferito, sempre supposto che di sostanze ematiche si tratti. Tra chi s'è addentrato all'interno di questa fatiscente abitazione, pare che qualcuno abbia addirittura visto il cappio pendere ed oscillare mosso dal vento. Altri, invece, che si trovavano all'esterno, cercando di osservare l'interno attraverso le finestre, giurano di essersi trovati di fronte ad un paio di occhi descritti come "non umani". 
Una sola cosa è certa: tutti coloro che si recano in visita alla Casa Stregata hanno sempre un piccolo incidente sulla strada del ritorno: ruote bucate e motori in panne vanno per la maggiore. Ma prima di dare la colpa al fantasma date un'occhiata al terreno su cui state guidando o pedalando: buche e sassi di discrete dimensioni non sono proprio un toccasana per chi giunge fin là con un veicolo a due o quattro ruote!

© Monica Taddia
Immagine: Alfred Kubin - Notte con albero dell'impiccato 

2 commenti:

  1. Anche noi siamo stati in esplorazione...se vi fa piacere guardate il nostro video ,contiamo presto di visitare anche il manicomio abbandonato di Volterra e altri luoghi della Toscana....
    https://youtu.be/to1OuYXpzV8

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